Sta accadendo proprio ora, in Italia, dove ogni giorno sentiamo persone lamentarsi del fatto che sia impossibile trovare un Lavoro. Senza dubbio i posti di impiego disponibili non sono molti, però c'è chi dall'altro lato non riesce a trovare gente che abbia voglia di lavorare. Tutto è partito dallo sfogo di Cristiano Gaifa, il fondatore e proprietario della catena di ristoranti Mister Zushi che, sul proprio profilo Facebook, ha scritto:"Se sento ancora parlare di disoccupazione giovanile racconto gli ultimi colloqui che abbiamo fatto!".

E così ha fatto, rilasciando un'intervista dove ha dato voce al suo sfogo, ammettendo con amarezza che ai ventenni non interessa lavorare.

Le parole dell'imprenditore

L'uomo, che è proprietario di ben 21 locali situati nel nord Italia, racconta che nel settore della ristorazione il personale cambia con facilità e per questo motivo, molto spesso, si ritrova con i suoi collaboratori a dover affrontare delle selezioni. Quello che dice ha dell'incredibile, afferma con certezza che tre persone su dieci non si presentano nemmeno ai colloqui e che le scuse che vengono utilizzate per rifiutare il lavoro fanno rimanere senza parole.

Le mansioni che vengono offerte sono indirizzate a diversi tipi di figure professionali, dal cameriere al direttore di ristorante ed i contratti di lavoro sono regolari, con quattordici mensilità e contributi pagati. Il numero di candidature presentate da persone straniere sono esattamente il doppio in confronto a quelle inviate da italiani ed il problema, secondo Gaifa, sta nel fatto che i ventenni non si preoccupano e non vedranno la disoccupazione come un problema fino a quando ci saranno i genitori a coprirgli le spalle in ogni momento.

Le scuse assurde

Le motivazioni per le quali vengono rifiutati i lavori sono tra le più disparate, una ragazza ha telefonato la sera prima di iniziare il suo primo giorno di lavoro dicendo che all'indomani non si sarebbe potuta presentare, in quanto il padre le aveva appena regalato un appartamento e lei nei mesi successivi sarebbe sicuramente stata molto occupata nella scelta dell'arredamento.

Un altro ragazzo dopo aver superato il colloquio ha detto che la settimana successiva non avrebbe potuto cominciare perché doveva andare in vacanza ed un altro ancora ha rifiutato il posto perché, secondo lui, la distanza di 1 km che lo separava da casa era troppa per essere affrontata ogni giorno.