Si è tanto discusso nei mesi scorsi dei problemi della scuola italiana, parlando di assegnazione delle cattedre e di precarietà o di quanto molte troppe strutture siano inadeguate o poco sicure. La cronaca di questi mesi è stata doverosa e ha evidenziato grosse problematiche della nostra cara Scuola italiana irrisolte e da affrontare con la massima urgenza.
Nulla da dire sulla correttezza di quanto si è dibattuto. Peccato sia sfuggita l’essenza stessa della scuola, il cuore dell’istruzione degli italiani del futuro: l’istruzione stessa fatta anche di libri di testo su cui poter studiare.
L'erogazione dei buoni non è continua e regolare
E' emerso da uno studio di Save the Children che solo tre regioni su venti (tutte a statuto speciale) hanno erogato il buono in modo regolare, mentre le altre non solo non lo hanno ancora fatto per l’anno scolastico 2016/2017, ma addirittura stanno cercando di recuperare sugli anni passati; in alcuni casi si va indietro fino al 2013/2014.
Il sistema di assegnazione dei buoni è gestito dalle amministrazioni locali (regioni, provincie e comuni) e nella maggior parte dei casi, nonostante lo stanziamento da parte del MIUR dei fondi previsti, gli enti locali non li hanno assegnati alle famiglie destinatarie. In alcuni casi, ad esempio in alcuni luoghi della Sicilia, ci sono delle classi in cui soltanto poco più del 25% dei bambini presenti in aula ha i testi ed il 75% non li possiede.
Alcuni comuni un po’ più virtuosi e con qualche problemino di bilancio in meno hanno avuto l’idea di dare i libri in comodato d’uso gratuito, facendoli pagare soltanto se alla riconsegna fossero stati trattati senza alcun rispetto del bene pubblico. Ben vengano i pochi sindaci che hanno seguito questa strada che ha una doppia valenza: la prima di permettere a tutti i ragazzi di studiare e la seconda di dare un insegnamento sul rispetto della cosa comune.
Come si può pensare di poter andare avanti con un sistema che non consente ai poco abbienti di poter studiare come i più abbienti?
Non resta molto tempo a nostra disposizione per poter recuperare e poter sperare in una dovuta istruzione delle nostre generazioni future provenienti da qualsiasi ceto sociale; un’istruzione più democratica, un’istruzione per tutti coloro che la desiderino.
Non solo: lo stesso problema incontrato per i libri di testo, lo si riscontra per le borse di studio. Anche qui chi è maggiormente colpito è il ragazzo meritevole che non ha la possibilità di proseguire se non opportunamente supportato a livello economico. Ecco perché molti ragazzi studiosi e preparati abbandonano gli studi dopo la scuola dell’obbligo.