Versioni dei fatti contrastanti, condotta processuale spregiudicata senza tentennamenti, menzogne ripetitive, tali da escludere una qualsiasi amnesia dissociativa retrograda. Queste sono le principali motivazioni della sentenza di condanna a 30 anni di reclusione di Veronica Panarello per l'assassinio del figlio Loris di 8 anni depositata dal GUP Andrea Reale.

La donna si trova da oltre due anni detenuta nel carcere di Catania dopo la condanna, nell'ottobre 2016 in primo grado per il delitto del figlio avvenuto nel Novembre 2014.

Il tardivo deposito delle motivazioni (il GUP aveva chiesto una proroga di 30 giorni), è stato il cavillo con il quale i difensori della Panarello avevano inoltrato una richiesta di arresti domiciliari, respinta pochi giorni fa.

La mamma di Loris camaleontica e ambigua

Dopo aver affermato per quasi un anno che quella tragica mattina aveva accompagnato il piccolo Loris a scuola (smentito da diverse registrazioni video), Veronica Panarello accusa il suocero Andrea Stival, che fu a suo tempo formalmente indagato dalla procura di essere il suo amante e autore materiale dell'omicidio. Ammettendo in seguito solo di aver gettato il corpo del piccolo moribondo.

Vista l'inefficacia della prima strategia, ancora un cambio: una richiesta di perizia psichiatrica, dopo che la Panarello mostra atteggiamenti piuttosto ambigui. Si era cimentata nel cantare canzoni, credendosi una diva di Hollywood, e scambiando giudici, avvocati e poliziotti per altre persone nel corso degli interrogatori in carcere. Ritenuta una maldestra messinscena dalla magistratura.

Loris nella mani di una lucidissima assassina

Infatti si parla di "lucidissima assassina", senza pietà e pentimento, preoccupata di occultare le prove. I giudici raffigurano una mente criminale, lucida e determinata, che contrasta ovviamente con la linea difensiva, tesa a dimostrare che Veronica non aveva capacità psico cognitive stabili. Ma contrasta anche sul movente dell'omicidio, dettato da un impulso incontrollabile e dove si esclude la premeditazione. Difficile cucire questo abito, addosso Veronica Panarello.