Nelle ultime ora l'Italia è bersagliata da continue scosse di Terremoto, per fortuna tutte molto lievi. Ciononostante alcuni di questi eventi sismici sono stati nettamente avvertiti in superficie, vista la superficialità degli ipocentri, generando un po' di apprensione fra le popolazioni interessate.
Nel Centro Italia la terra non accenna a voler smettere di tremare, nonostante il quantitativo molto elevato di energia elastica rilasciata nell'arco degli ultimi mesi.
Tra l'altro molte scosse, nelle ultime settimane, sono sempre più vicine a L'Aquila, città che ospita all'incirca 60.000 abitanti, dove quindi vi è un maggior risentimento sismico. Questa notte, precisamente alle ore 2,59, una scossa di magnitudo 2.4 si è verificata a soli 4 chilometri ad ovest de L'Aquila, facendo svegliare di soprassalto alcune persone con l'inconfondibile rombo sordo che precede il tremore. Tuttavia, la maggior parte degli eventi legati a violenti terremoti del 24 Agosto, del 26 e 30 Ottobre e del 18 Gennaio è focalizzata più a nord, fra le province di Perugia e Macerata.
Ma le regioni centrali non sono le uniche a tremare in queste ultime ore.
Infatti anche al nord vi sono ben due sciami sismici.
Uno nel nordest, fra Italia, Slovenia e Austria, l'altro sull'Appennino Settentrionale fra Emilia e Toscana. Il primo, meno persistente, sembra essersi attivato alle 12,07 del 23 Marzo, con una scossa di magnitudo 2,7 in provincia di Udine, poco a nord di Gemona del Friuli, avvertito dalla popolazione locale. Poi, ieri, alle 18,47, un'altra scossa di magnitudo 2.4 è stata registrata qualche chilometro più ad ovest, sempre nella stessa area epicentrale. Invece, le ultimissime scosse nel nostro Paese, sono avvenute nei pressi di Castiglione del Pepoli, in provincia di Bologna, sul confine con la provincia di Firenze. Sono almeno 5 gli eventi che hanno colpito l'area nelle ultime 4 ore. Tutti con un'intensità compresa fra magnitudo 2.0 e 2.2 e con ipocentro a circa 10 chilometri di profondità.
Diverse le scosse anche nel Meridione. Una sul Gargano, ieri pomeriggio alle 17,17 in provincia di Foggia, pari a magnitudo 2.0, avvenuta a 17 chilometri di profondità, con epicentro fra Lesina e San Severo. L'altra in mare aperto alle 2,13, a pochi chilometri dalla costa catanese. La magnitudo è di 2.8 con ipocentro a 10 chilometri, avvertita dalla popolazione di Giarre, alle pendici dell'Etna.
Sciami sismici in zone a rischio elevato
Tutte le zone interessate dagli eventi sismici sopracitati sono ad elevato rischio sismico. Infatti, partendo da nord, troviamo le Alpi Giulie e l'intera area della Carinzia, con possibilità di eventi con magnitudo fino al Settimo Grado della Scala Richter. Nella zona di Gemona del Friuli è impossibile non ricordare il violento terremoto di magnitudo 6.4 che, il 6 Maggio 1976, provocò 989 vittime solo sul versante italiano delle Alpi e diede inizio ad un violento sciame sismico che proseguì senza sosta fino al settembre dello stesso anno e terminò con un'ultima scossa di magnitudo 6.0 e altre 11 vittime.
Il lieve sciame sull'Appennino Settentrionale fra Bologna e Firenze non è una novità. infatti ogni anno si verificano scosse in quella determinata area, fra Taviano e Vicchio. Area che in passato è stata duramente colpita da terremoti anche violenti. L'ultima il 29 Giugno 1919 con epicentro proprio a Vicchio. Il sisma di magnitudo 6.2 generò gravi danni nell'intera area del Mugello e provocò più di 100 vittime.
La lieve scossa sul Gargano si è verificata esattamente nell'area in cui, il 30 Luglio 1627, un violentissimo sisma di magnitudo 6.8 rase al suolo San Severo e Lesina, provocando effetti fino all'XI grado della scala Mercalli e causando più di 5000 vittime ed è in assoluto il terremoto che ha seminato più vittime in Puglia.
Giarre, invece, dove è stato avvertito il terremoto questa notte, fu gravemente danneggiata da un sisma di magnitudo 4.3 il 24 Novembre 1918 che, pur con una magnitudo poco elevata, provocò 100 vittime.