Il piccolo Giuseppe non ce l'ha fatta, nella notte di ieri sera verso le 22 i medici dell'ospedale Gaslini di Genova hanno dichiarato la morte cerebrale del bimbo di sei anni. Disperata e ancora sotto shock la mamma Enza dal letto dell'ospedale Villa Scassi di Sampierdarena, ha scelto di donare i suoi organi: fegato, reni e cornee per salvare la vita ad altri bambini che aspettano da tanto tempo una speranza, saranno 5 i pazienti che ne riceveranno beneficio.

"Andranno a ridare la vita e la speranza ad altri pazienti"

Il grande atto di umanità e di generosità della mamma viene sottolineato dai medici ma non solo per il loro ospedale ma per tutte le regioni italiane.

Come il marito sperava che quel lancio dalla finestra potesse salvare il figlioletto dall'incendio che ieri notte divorava la loro casa di Casella nell'entroterra di Genova, un volo di sette metri purtroppo fatale. "Mamma fammi saltare dalla finestra sono troppo piccolo per morire bruciato dalle fiamme" sarebbero state queste le ultime parole di Giuseppe il bimbo di sei anni che avrebbe chiesto a sua mamma di lanciarlo nel vuoto per provare a salvarsi dall'incendio, circondati dalle fiamme i genitori hanno capito che per loro tre l'unica via di fuga restava quella finestra a sette metri da terra, così hanno lanciato una coperta ai vicini che erano accorsi in strada in loro aiuto che in attesa dei soccorsi con quella coperta hanno tentato di attutire la caduta del bimbo che però purtroppo è finito sull'asfalto battendo la testa.

"L'ho visto rimbalzare fuori, ha battuto la testa, è stato terribile!" dice un testimone. Anche i genitori sono poi saltati; il padre, Alessio Fraietta, 49 anni, originario di Catanzaro, operaio per una ditta di saponi è ricoverato all'ospedale Galliera in rianimazione dopo essere stato operato due volte per fratture multiple agli arti, è in gravissime condizioni, la madre Vincenza Sansone detta "Enza", 49enne, è stata ricoverata all'ospedale di Sampierdarena, ha respirato moltissimo fumo e riportato alcune fratture e ustioni, è in stato confusionale ma non è in pericolo di vita.

Sarà un inchiesta della procura a stabilire le cause della tragedia e ad accertare eventuali responsabilità, sembra che la famiglia avesse segnalato più volte al padrone di casa dei problemi agli impianti, tanto che stavano progettando di trasferirsi altrove.

Tra le possibili cause del principio d'incendio si parla di corto circuito o di malfunzionamento della canna fumaria della stufa. L'allarme dell'incendio è stato dato alle 3.15 dalla stessa donna con una telefonata ai vigili del fuoco che sono accorsi in via Mandelli alle 3.40 trovando la casa divorata dalle fiamme e tre corpi immobili sull'asfalto.