Essere omosessuale, in Cecenia, significa rischiare grosso, rischiare anche la vita. L'Esecutivo ceceno dice che gli omosessuali non ci sono nella nazione, eppure recentemente sono emersi racconti raccapriccianti riguardo a presunti abusi agghiaccianti a cui sono stati sottoposti tantissimi gay. Il tabloid dell'opposizione Novaja Gazeta ha raccolto testimonianze di chi è sopravvissuto alle presunte violente commesse nella prigione di Argun. A molti omosessuali sarebbero state strappate anche le unghie; altri invece sarebbero stati sottoposti a forti scariche elettriche.

Intanto il Governo tace, o meglio afferma che gli omosessuali non esistono in Cecenia.

Colpiti sulle natiche e sui genitali

Veramente agghiaccianti le testimonianze di alcuni reduci delle violenze commesse nella prigione della città di Argun. Molti gay sarebbero stati colpiti più volte sulle natiche, sui genitali e sulle cosce, comunque sempre sotto la vita. Gli aggressori dicevano loro che avevano perso ogni diritto e che erano inferiori agli animali. Essere omosessuale è altamente rischioso in Cecenia. I più sfortunati verrebbero uccisi; gli altri condotti ad Argun, cittadina che dista una quindicina di chilometri da Groznyj, in uno stabile diventato, dal 2001, un luogo di tortura.

Gay, sospetti terroristi ed ex soldati siriani verrebbero sottoposti continuamente a pesanti abusi. L'unica colpa di molti prigionieri, però, sarebbe quella di avere un 'orientamento sessuale non tradizionale'. Le forze cecene punirebbero anche i soggetti sospettati di essere gay. A parlare delle violenze commesse nella prigione di Argun è stato recentemente anche il Russian Lgbt Network, l'unico movimento che in Cecenia si batte per la tutela dei diritti degli omosessuali, lesbiche, transessuali e bisessuali.

L'omertà cecena

Un uomo che è riuscito a fuggire dalla prigione di Argun ha rivelato che, ogni giorno, veniva portato fuori insieme ad altri prigionieri e, successivamente, picchiato brutalmente.

Quello che preoccupa è l'omertà esistente in Cecenia. Come ha osservato, nelle ultime ore, Tanya Lokshina, di Human Right Watch, è difficile per i giornalisti e attivisti reperire informazioni sulla grave situazione in cui versano gli omosessuali ceceni. Nessuno vuole parlare perché c'è tanta paura. Preoccupato anche il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, che ha chiesto alle autorità cecene informazioni dettagliate su quello che è stato raccontato recentemente da molte persone.