treviso - E' finito sotto inchiesta della Procura e dei Nas, il caso ancora sotto indagine che vede protagonista un'infermiera dell'ambulatorio della Madonnina di Treviso. Incaricata delle vaccinazioni dei bambini del reparto, l'assistente sanitario, giunta a gennaio 2016 da un concorso di mobilità all'Asl2, ha finto per mesi di somministrare le fiale ai piccoli pazienti.

La ricostruzione - Ad insospettire ed ad attirare l'attenzione delle colleghe della donna è stato il pianto assente dei bambini durante la vaccinazione.

Per questo lo scorso giugno la direzione dell'Asl ha ricevuto una segnalazione in cui si proponeva il sospetto della mancata iniezione del siero. Nel frattempo l'infermiera era stata trasferita ad altro incarico. Verificato poi il "sospetto manifesto", la stessa direzione ha sporto denuncia presso il Comando Carabinieri Nas del luogo.

Da lì poi la scoperta delle fiale gettate via e non utilizzate per la penetrazione del siero. Così sono stati richiamati 500 pazienti a cui probabilmente non è stato somministrata la seconda dose del vaccino e quindi risulterebbe vana la prevenzione che esso dovrebbe svolgere.

Infatti le prossime vaccinazioni sono state fissate per il 24 e 18 aprile e 2 e 6 maggio presso il dipartimento di prevenzione del capoluogo veneto.

L'infermiera non ha dato alcuna spiegazione sul suo operato quindi resta ancora al vaglio l'ipotesi che la donna appartenga alla teoria del "no vax". Ma l'Asl ritiene senza alcun dubbio tale comportamento sintomo di "una grave violazione dei doveri professionali e degli obblighi assistenziali". Così è stato inviato subito il procedimento disciplinare sei suoi confronti.

«Chiediamo rassicurazioni per i bambini e le loro famiglie, e che sia fatta chiarezza al più presto» afferma il Sindaco di Treviso Giovanni Manildo, favorevole alla vaccinazione obbligatoria per i bimbi in età da asilo nido e materne.

Vicenda ugualmente sconcertante per il Presidente della Regione Luca Zaia, che invita la magistratura a fare luce sul caso dato che a pagarne le conseguenze in termini economici e di fiducia sono i genitori dei bambini non vaccinati. Per il Direttore generale Francesco Benazzi «il sistema sanità ha dimostrato di essere all'altezza. Se un’operatrice, infatti, può essere venuta meno ai suoi compiti, il fatto non è passato inosservato ai colleghi che subito se ne sono accorti e hanno attivato tempestivamente tutti quei percorsi a garanzia dei cittadini e dell’azienda».