La dinamica è fin troppo nota, è quella dei 'soldati' dell'Isis. Che si tratti di 'cani sciolti' o che, davvero, sia in azione una rete internazionale di terroristi che colpisce a proprio piacimento in Europa, il dubbio è lecito. Sarà l'antiterrorismo a chiarire il dilemma, anche se al momento è difficile fornire una risposta certa. Quello che sembra certo ad occhio nudo è la recrudescenza di attentati sul suolo britannico.
Dopo l'assalto a Westminster Bridge dello scorso marzo ed il tremendo attentato alla Manchester Arena, al termnine del concerto di Ariana Grande, un altro tragico evento funesta il Regno Unito. In questo caso è un film già visto lo scorso anno, a Nizza e Berlino, un mezzo pesante che si lancia sulla folla a velocità sostenuta. Il bilancio è meno grave rispetto agli attentati in Francia e Germania, ma è ugualmente agghiacciante: 7 morti e 48 feriti. I killer accertati erano tre, sono stati uccisi dalla polizia, ma non è ovviamente da escludere che ci siano altri complici.
Un unico attentato, poi la feroce fuga
Inizialmente era stata diffusa la notizia di ben tre attentati in contemporanea. In realtà l'attacco compiuto è quello di London Bridge dove un piccolo pullman ha preso di mira i passanti, correndo ad una velocità di circa 80 km. Numerose le persone rimaste sull'asfalto, alcune prive di vita ed altre gravemente ferite. Quando sono intervenute le forze di polizia, i terroristi hanno cercato vie di fuga e lo hanno fatto in maniera atroce. Due degli assalitori, nel tentativo di farsi strada, hanno accoltellato altre persone a Borough Market. Sono stati raggiunti dalla polizia che ha aperto il fuoco, uccidendoli entrambi. L'azione di Scotland Yard è documentata da una foto che è stata tramsessa dalla Bbc, a scattarla un fotografo di origini italiane, Gabriele Sciotto.
Uno dei due killer indossa una cintura con dei contenitori, secondo indiscrezioni si tratterebbe comunque di una falsa cintura esplosiva. Ieri notte si era parlato di un altro attentato nella zona di Vauxhall, un ulteriore accoltellamento, ma secondo gli accertamenti della polizia si è trattato di un episodio non legato al terrorismo.
La ricostruzione di Scotland Yard
Pertanto, secondo la tesi degli investigatori londinesi, si è trattato di un attacco iniziato intorno alle 23 circa, ora italiana (nel Regno Unito erano le 22, ndr) in quel di London Bridge. Tre i terroristi a bordo del pullman che ha investito i passanti. Il commando è poi sceso dal mezzo ed ha attaccato altre persone, utilizzando armi da taglio.
Quindi, gli assalitori sono risaliti sul pulmino (che è risultato noleggiato alla Hertz, ndr) ed hanno proseguito verso Borough Market dove hanno accoltellato altre vittime, in alcuni locali pubblici della zona. Ci sono testimoni che hanno riferito di aver sentito gridare gli attentatori, "questo è per Allah!". I poliziotti li hanno infine rintracciati ed affrontati, i killer sono stati uccisi al culmine di una sparatoria. L'incidente viene ora considerato 'chiuso' da Scotland Yard, nel senso che non vi sarebbero altri terroristi in fuga. Le indagini proseguono nell'individuazione di un'eventuale rete di complici.
Attentato a pochi giorni dalle elezioni
L'attacco, l'ennesimo subito dalla Gran Bretagna, accade in un momento estremamente delicato.
Il prossimo 8 giugno, infatti, si vota per il rinnovo del parlamento di Westminster: sono le prime elezioni post-Brexit. I tre leader in corsa hanno interrotto la propria campagna, il primo ministro uscente Theresa May del Partito Conservatore, il candidato laburista Jeremy Corbyn e l'esponente dei nazionalisti scozzesi, Nicola Sturgeon. Attestati di solidarietà al Regno Unito sono arrivati dai leader politici di tutto il mondo. "Qualunque cosa possiamo fare, siamo con voi", si legge in un tweet del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Cordoglio e vicinanza anche dal presidente francese Emmanuel Macron, dal premier italiano Paolo Gentiloni e dalla cancelliera tedesca, Angela Merkel. Il sindaco di Londra, Sadiq Khan, ha esortato la gente a non arrendersi. "Non faremo mai vincere i terroristi e sono inoltre contrario al rinvio delle elezioni: andiamo a votare".