Ieri sera Joaquin Navarro Valls si è spento nei suoi appartamenti romani, arrendendosi a quel cancro portato in dote dal suo brutto vizio di fumatore incallito, unico neo di un uomo straordinario il cui nome resterà sia nella storia vaticana che il quella della comunicazione.
Ma come si fa a dire di no a un Papa?
Nato il 16 novembre del 1936 a Cartagena, nella comunità autonoma della Murcia, in Spagna, era membro laico della prelatura dell’Opus Dei, aveva tre lauree: in Medicina, in Giornalismo e in Scienze dalla comunicazione.
Prima di essere chiamato come responsabile della comunicazione in Vaticano, Valls aveva lavorato come inviato di guerra in Medio Oriente, era stato corrispondente romano per il quotidiano madridista Abc e presidente dell'Associazione Stampa estera in Italia. Nel 1984, quando ricevette la chiamata di Giovanni Paolo II, che gli chiese di curare la comunicazione stampa del Vaticano, l'allora Presidente dell'associazione stampa estera, non potè rifiutare questa opportunità.
Nella sua prima conferenza stampa in Vaticano, a chi gli chiese il motivo per il quale avesse accettato l'incarico, Valls rispose con la celebre frase : ''Ma come si fa a dire di no a un Papa?''
Ventidue anni a servizio della Santa sede
Per oltre vent'anni Navarro Valls è stato direttore della sala stampa della Santa Sede, lavorando notte e giorno è stato il trait-d'union con la stampa mondiale e il catalizzatore del fenomeno mediatico che ha accompagnato e rappresentato Papa Giovanni Paolo II per 27 anni.
Per un anno è stato portavoce anche di Papa Benedetto XVI, precisamente fino all’11 luglio 2006, giorno in cui Ratzinger ne ha accettato le dimissioni. Valls aveva chiesto di potersi dimettere per ben tre volte anche Papa Giovanni II, dimissioni sempre declinate in virtù del insostituibile lavoro che egli svolgeva per il Pontefice.
Anche negli ultimi mesi del Pontificato di Karol Wojtyla il lavoro di Navarro Valls è stato fondamentale, in quanto grazie alla sua competenza di medico, egli ha potuto comunicare alla stampa mondiale, facendosi interprete dei quotidiani bollettini medici in maniera chiara e concisa, le condizioni di salute del Papa.
L'amicizia e la complicità con Karol Wojtyla
Joaquin Navarro Valls, non era soltanto il direttore della sala stampa della Santa Sede, era il ambasciatore del Papa, il tattico, lo spin doctor che preparava le strategie che hanno contribuito a spianare la strada al processo di abbattimento di quei muri che il pontificato di Giovanni Paolo II di fatto ha abbattuto.
Un esempio su tutti è la visita di Valls a Cuba, incontro finalizzato pianificare il successivo storico viaggio del Pontefice a L'Avana , dove il Pontefice convinse Fidel Castro a ristabilire al 25 dicembre la data del Natale, che il leader comunista aveva spostato a giugno per non intralciare la celebrazione della Zafra(ovvero il taglio della canna da zucchero). Valls è stato nella storia del Vaticano un vero e proprio portavoce del Papa, il primo e unico fino ad oggi, infatti, sia il suo successore nominato da Ratzinger il presbitero Padre Federico Lombardi, sia il nuovo direttore (dal 2016) Greg Burke, sono stati incaricati "soltanto" di dirigere la sala stampa della Santa Sede.
Il ruolo di Valls nel pontificato di Karol Wojtyla è stato di importanza fondamentale, egli è stato al fianco del Pontefice nel bene e nel male, ne ha curato l'immagine, rivoluzionando lo stile comunicativo della Santa Sede.
Un vita la sua passata al fianco del Pontefice e dell'uomo Wojtyla come amico vero e consigliere fidato, i due erano soliti scambiarsi confidenze passeggiando tra i giardini di Castel Gandolfo, adesso Navarro può raggiungere il vecchio amico nei giardini del Paradiso.