La notizia è passata quasi inosservata, alla luce delle attuali tensioni internazionali che spostano l'attenzione sulla penisola coreana. Inutile sottolineare che i rapporti tra Stati Uniti ed Iran, dopo la storica distensione raggiunta nell'ultimo anno dell'amministrazione Obama, sono notevolmente peggiorati con l'insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca. La scorsa settimana è stato sfiorato un incidente navale nel Golfo Persico, la USS Thunderbolt ha sparato dei colpi di avvertimento - finiti naturalmente in acqua - all'indirizzo di un natante delle Guardie Rivoluzionarie iraniane che si era pericolosamente avvicinato entro la distanza di sicurezza.

Ad onor del vero, non è la prima volta che accade. Tanto a gennaio quanto lo scorso marzo si erano verificati episodi del genere nello stesso tratto di mare.

Teheran ipotizza 'gravi conseguenze'

Quanto accaduto ha ovviamente contribuito a far crescere il livello critico. "Le azioni americane sono avviate senza tener conto della situazione nella regione - ha commentato il generale Rasud Sanai Rad, vice comandante delle Guardie Rivoluzionarie - e potrebbero portare a gravi conseguenze". Nel corso di un'intervista rilasciata all'agenzia di stampa Tasnim, l'ufficiale iraniano ha ipotizzato diverse spiegazioni ad un comportamento che lui definisce "provocatorio".

Tra queste anche la possibilità che gli Stati Uniti "cerchino di testare la nostra velocità di reazione". A rendere la situazione incadescente, ci pensa come al solito Donald Trump. Nonostante Washington abbia recentemente dichiarato che l'Iran sta rispettando gli accordi sul nucleare, il presidente americano non perde occasione per le sue 'bacchettate'. "Se l'accordo non sarà rispettato come si deve, ci saranno problemi davvero molto grossi per l'Iran", ha detto Trump nel corso di un incontro pubblico in Ohio. Il presidente ha sempre criticato a tutti gli effetti quanto stipulato dal suo predecessore con Teheran. "Quell'accordo è stato troppo vantaggioso per gli iraniani", ha ribadito.