Intorno alle 8 di questa mattina, nel centro di Levallois - Perret, sobborgo parigino, un'auto sfreccia a tutta velocità investendo sei soldati. Due di loro sono gravi, gli altri quattro hanno riportato ferite lievi. Nessuno è in pericolo di vita. In un primo momento, nessuno dei presenti sembrava essersi reso conto della gravità del fatto. Solo in un secondo momento, complice un importante dispiegamento di forze, la paura è tornata ad aleggiare prepotentemente.
La dinamica
Place de Verdun, nei pressi del Municipio. Intorno alle otto e mezza, i sei soldati sono appena usciti dalla caserma, quando un auto ferma in sosta, un BMW nero, sfreccia verso di loro travolgendoli per poi far perdere le proprie traccie. Subito giungono sul posto ambulanze, vigili del fuoco, polizia ed esercito così da poter prestare soccorso ai feriti e cominciare a prendere i primi rilievi. Al momento nulla è chiaro, e tutte le piste vengono prese in considerazione. Dall'attentato terroristico, al semplice incidente stradale.
Levallois - Perret sede di Sdat e Dgsi
Quello che porta gli inquirenti a dispiegare tutte le forze possibili non è tanto la dinamica del sinistro, quanto la situazione globale.
Nel sobborgo parigino infatti, hanno sede la Sdat (sous-direction anti-terroriste), divisione nazionale antiterrorismo e il Dgsi ( direction générale de la sécurité intérieure ), servizio informazioni del ministero dell'Interno. Il che trasforma il comune in un obiettivo potenzialmente molto sensibile per il terrorismo internazionale di matrice jihadista. A rendere ancora più intricata la vicenda, i sei soldati colpiti dall'auto in corsa, sembrano appartenere all'operazione antiterrorismo denominata "Sentinelle".
Atto volontario
Il sindaco di Levallois - Perret, Patrick Balkany, subito interpellato dai mezzi d'informazione, ha dichiarato deciso che di qualsiasi matrice fosse stato l'attentato era stato sicuramente concordato e preparato da tempo, escludendo così di fatto la pista dell'incidente automobilistico.
I ministri dell'Interno e della Difesa francesi, Collomb e Parly, hanno condannato con forza l'attentato così come Anne Hidalgo, sindaco di Parigi, che auspica l'attentatore venga assicurato al più presto alla giustizia.
La paura torna ad abbracciare il suolo francese
Il sospetto al momento è in fuga, ed in tutta l'area interessata le forze di polizia svolgono ricerche e controlli continui. Al momento la pista dell'attentato terroristico, vista la dinamica dei fatti, è la più accreditata, anche perché dal 2015 ad oggi, la Francia è il paese europeo che più ha subito il terrorismo di matrice jihadista.