Un violento Terremoto di magnitudo 7.1 ha colpito ieri, 19 settembre, la capitale messicana, generando panico e paura. Secondo i primi dati diffusi dal Servizio Sismologico Nazionale del messico, l'epicentro è collocato a circa dieci chilometri a ovest di Chiautla de Tapia, nella regione centrale della Puebla, mentre il Servizio Geologico statunitense ha riportato che la scossa è avvenuta ad una profondità di circa 50 chilometri.

Al momento si conterebbero 2 morti, anche se il bilancio sembra destinato a salire, con ingenti danni in tutta la regione .

Sono cadute le torri della chiesa di Cholula a Xochimilco, mentre la chiesa di San Bernardino sarebbe crollata del tutto. Segnalati incendi e fughe di gas in diverse abitazioni, nonché strade quasi totalmente impraticabili (se non a piedi), mentre la presenza di calcinacci e cornicioni dei palazzi rimasti in piedi rendono pericolose anche le operazioni di soccorso.

Le zone più colpite sarebbero, al momento: Narvarte, Coyoacàn, Condesa e Xochimilco.

Il presidente messicano Enrique Peña Nieto ha riferito che volerà immediatamente a Città del Messico per affrontare la situazione.

"Il PlanMX è stato attivato", ha scritto Nieto sul suo profilo Twitter, proseguendo: "Ho convocato il Comitato Nazionale di Emergenza per valutare la situazione e coordinare le azioni". Il governatore Graco Ramirez ha attivato lo stato d'emergenza per calamità naturali.

Torna il terrore

La popolazione si è subito riversata in strada in preda al panico: la metropoli messicana conta quasi 20 milioni di abitanti. Ricordiamo che proprio pochi giorni fa, il Messico era stato colpito da un altro terremoto di magnitudo 8.2 che aveva provocato 90 morti e più di 260 feriti, nonché gravi danni ad infrastrutture e palazzi nello stato del Chapas.

Gran parte della popolazione di Città del Messico era appena rientrata in casa, infatti da poco era terminata una simulazione commemorativa del sisma del 19 settembre 1985.

Dunque, sembra proprio che la natura abbia voluto tirare un brutto scherzo ai messicani, con questo nuovo dramma verificatosi esattamente 32 anni dopo la strage che devastò la capitale messicana causando oltre 10.000 morti e centinaia di migliaia di feriti. A quell'epoca, il movimento tellurico di magnitudo 8.1 avvenne a più di 350 chilometri dalla costa pacifica del Messico.

Il più grande terremoto registrato in America Latina e anche nel mondo, si è verificato il 22 maggio 1960 nella città cilena di Valdivia, un sisma di magnitudo 9.5. La terrificante scossa generò uno tsunami che attraversò l'Oceano Pacifico, fino a toccare Hawaii (USA) e Giappone. In quell'occasione morirono oltre 5.000 persone.