Durante il violentissimo terremoto di magnitudo 8.1 che si è scatenato in Messico, il cielo si è illuminato ad intermittenza. Si tratta di Luci simili a quelle di un temporale o di una aurora boreale. In realtà, la risposta è ben diversa. Che cosa sono allora?

Luci telluriche

Si chiamano "luci telluriche" (in inglese "earthquake lights") e sono un raro fenomeno ottico che si verifica nelle vicinanze di zone con attività sismica, stress tettonico o eruzioni vulcaniche. Si presentano in modo evidente durante i terremoti, ma anche nei momenti precedenti o successivi a questo.

Ad esempio, durante il Terremoto dell'Aquila del 2009, i fenomeni iniziarono addirittura 9 mesi prima della scossa e proseguirono per 5 mesi dopo il terremoto. Non sono, comunque, fenomeni di scoperta recente. Manifestazioni molto simili sono state rilevate anche in tempi remoti. Nel 1783 luci analoghe furono viste da migliaia di persone in Sicilia e in Calabria. Un cronista le descrisse in un suo articolo definendole "luci di chiarezza tale da emulare lo splendore stesso del sole". Il giorno dopo un brutale sisma devastò parte della Calabria e di Messina.

"Sono fenomeni eccezionali, segnalati quando i terremoti sono molto intensi. Non esistono invece testimonianze nel caso di terremoti di lieve entità e questo significa che le energie in gioco devono essere di una certa entità", afferma il sismologo Domenico Di Mauro, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv).

Cause

Nella comunità scientifica il fenomeno è noto e studiato, ma i motivi non sono stati ancora chiariti con certezza. Due sono, comunque, le teorie più avvalorate:

  • Secondo un recente studio, effettuato nel 2014 dall'americano Freund, le luci sarebbero causate da uno sfregamento di rocce magmatiche tra loro. Da questo vengono provocate delle cariche elettriche rilasciate da alcune rocce sottoposte a pressione o dilatazione. Queste scariche danno poi luogo nell'atmosfera a dei lampi colorati nel cielo, che vanno dal bianco, al verde, al blu.
  • Un'altra teoria è quella del russo Sergey Pulinets, secondo il quale il fenomeno sarebbe causato da gas radon, ma in questo caso i bagliori nel cielo dovrebbero verificarsi alcuni giorni prima del terremoto.

Per quanto riguarda il sisma accaduto in Messico, la prima interpretazione, quella di Freund, sembrerebbe la più plausibile.

Infatti, a Città del Messico, c'erano anche nubi basse ed alta umidità, condizioni che permettono la completa visibilità del fenomeno. I ricercatori sperano di riuscire, in questo modo, a poter aumentare la possibilità di previsione dei terremoti.