Gloria Pompili, 23 anni, da circa un anno era costretta dai parenti a vendere il proprio corpo. Non voleva farlo, ma per lei non era facile rivoltarsi contro chi la costringeva, visto che gli aguzzini convivevano con lei. Si tratta di suo cognato, Saad Mohamed Salem, di nazionalità egiziana, e la sua partner Loide Del Prete, che era la cugina di Gloria. Quando la ragazza provava a ribellarsi i due la picchiavano, ma il 23 agosto scorso la cosa deve essergli sfuggita di mano, tanto che le percosse e le bastonate sono risultate fatali.
Gloria è morta.
Uccisa davanti ai figli
La torbida vicenda è accaduta a Frosinone. I carabinieri sono riusciti a ricostruire i fatti grazie ai racconti del figlio della vittima, cinque anni, che ha assistito insieme al fratello di tre al massacro della mamma. I bambini quel giorno erano nell'auto con la quale cognato e cugina si sono recati a riprendere la vittima dal "luogo di lavoro", la strada che collega Frosinone a Latina. Dopo l'ennesimo litigio i due aguzzini hanno preso a botte e bastonate la donna, che però in questa occasione ci ha rimesso la vita.
I figli di Gloria dopo la sua morte sono stati dati in affidamento ad una casa famiglia, ed è qui che il bambino di cinque anni ha confidato quello che è accaduto ad un operatore, che ovviamente ha allertato le forze dell'ordine.
Martedì scorso poi è arrivato l'arresto della coppia di assassini.
La triste storia della vittima
Quando Gloria aveva sette anni ed i suoi genitori si separarono venne affidata ad una casa famiglia, dove è rimasta fino alla maggiore età. All'interno della struttura conobbe quello che diventerà il padre dei suoi due figli, un ragazzo di nazionalità rumena. Una volta uscita ben presto è caduta nella grinfie dei suoi aguzzini, che la costrinsero a sposare Eddy, fratello dell'egiziano arrestato per il suo omicidio.
Secondo la mamma di Gloria si sarebbe trattato di un matrimonio fittizio finalizzato a fare ottenere il permesso di soggiorno all'egiziano. La madre della ragazza racconta di avere visto i lividi sul corpo della figlia, ma questa avrebbe sempre negato di subire violenze, e agli assistenti sociali avrebbe detto di lavorare come fruttivendola ad Anzio insieme alla cugina.
Secondo la testimonianza delle amiche d'infanzia di Gloria, che in più occasioni hanno tentato di sottrarla dalla strada, la coppia di aguzzini prima di conoscere Gloria possedeva una vecchia Renault Twingo, mentre in seguito hanno acquistato una Bmw e hanno aperto un'attività commerciale di vendita di frutta.