Un assedio durato 28 mesi, alla fine l'esercito regolare siriano ha ottenuto la vittoria più importante ed inflitto una dura sconfitta all'Isis, la cui permanenza nel Paese ha ormai i giorni contati. Le truppe di Damasco hanno sfondato le ultime resistenze islamiste a Deir el-Zor, considerata una tappa fondamentale dal presidente Bashar al-Assad nella lunga guerra contro lo Stato Islamico.

Dopo aver preso Aleppo ed aver riconquistato Palmira lo scorso anno e con la tregua in atto con l'opposizione moderata che dura dallo scorso dicembre, preludio di quelli che saranno i negoziati di pace, il conflitto in Siria è giunto davvero alle battute finali.

La notizia diffusa dai media russi

Sono stati i media russi a diffondere la notizia. Una fonta vicina alle milizie libanesi Hezbollah ha riferito a RIA Novosti lo sfondamento, da parte delle truppe governative siriane, del blocco che l'Isis aveva posto a sud-ovest di Deir el-Zor. La battaglia è andata avanti diverse ore, prima che i militari di Damasco riuscissero a rompere definitivamente le ultime resistenze jihadiste con il supporto dell'aviazione russa.

Liberato il fronte, i mezzi corazzati siriani della 17esima divisione hanno raggiunto la 137esima base di brigata posta all'interno della città contesa, i cui componenti hanno resistito per lunghi mesi agli assalti dell'Isis. Ciò è stato possibile grazie anche ai rifornimenti arrivati a civili e militari per via aerea, un aspetto che ha reso meno tragica la situazione di Deir el-Zor rispetto ad altre città siriane poste sotto assedio. Il presidente Assad si è voluto congratulare personalmente con questi uomini che hanno meritato l'appellativo di 'difensori della città'.

'La guerra non è ancora finita'

"La situazione ormai pende decisamente a favore dell'esercito regolare siriano e delle forze armate russe, ma non bisogna abbassare la guardia".

Il parere è quello di Elena Suponina, consigliere dell'istituto russo per gli studi strategici e grande esperta di tattiche militari. "Rompere l'assedio a Deir el-Zor è chiaramente un grosso punto di svolta. Le truppe governative avanzano in maniera quasi inarrestabile mentre lo Stato Islamico ha perso ormai quasi tutte le sue roccaforti. Con la riconquista del governatorato di Deir el-Zor, l'Isis perde anche una considerevole fonte economica, alla luce dei giacimenti di petrolio che ci sono nella zona". Secondo la Suponina, pertanto, è una vittoria fondamentale, ma non ancora decisiva. "Ogni sacca di resistenza dell'Isis va ripulita e l'offensiva deve proseguire in maniera costante, così come proseguirà il dialogo politico con l'opposizione. Ma i successi militari renderanno il governo siriano ancora più forte".

I complimenti di Putin

Non appena ha saputo la notizia, il presidente russo Vladimir Putin ha inviato un telegramma al suo omologo siriano Bashar al-Assad. "Il presidente Putin ha elogiato questa fondamentale vittoria strategica - ha detto il portavoce del Cremino, Dmitry Peskov - e si è congratulato con il presidente siriano Assad per quello che è, a tutti gli effetti, un passo importantissimo per la liberazione della Siria dai terroristi".