Dopo gli scontri registrati a margine erano stati lanciati segnali di distensione, con il governo di Madrid che aveva teso la mano a quello catalano per aprire un dialogo, ma dalla Generalitat non sembrano interessati a trattare e anzi, nonostante il referendum svolto sia legalmente privo di validità, il presidente catalano Puigdemont sembra intenzionato ad andare avanti per la sua strada.

A costo di arrivare allo scontro totale con il governo, che non starà a guardare.

La presa di posizione del Re

Nella giornata di ieri Re Felipe di Spagna ha preso posizione circa i fatti dei giorni scorsi, definendo "sleale" ed "inaccettabile" il comportamento tenuto dal governo locale catalano. Secondo il sovrano spagnolo sarebbero stati violati i principi democratici, nonché i sentimenti di affetto e solidarietà che unisce le diverse comunità autonome spagnole. Un discorso pronunciato in una giornata in cui in Catalogna molte persone sono scese in piazza per protestare.

Non si è fatta attendere la replica del presidente della Generalitat catalana Carles Puigdemont, che ha replicato duramente alla presa di posizione del Re di Spagna.

Nonostante il referendum svolto sia incostituzionale, nonché bocciato dalla Corte Suprema - oltre al fatto che molti hanno votato con schede stampate in casa, e che lo spoglio sia avvenuto praticamente in presenza dei soli sostenitori della secessione - Puigdemont ribadisce che "l'indipendenza è solo questione di giorni", facendo crescere ulteriormente la tensione tra Madrid e Barcellona.

Cosa dice la Costituzione

La Costituzione spagnola varata nel 1978 dopo la caduta del Generale Franco, pur garantendo il diritto all'autonomia delle Comunità, stabilisce che l'unità spagnola è indissolubile. Dettame quest'ultimo non molto diverso da quello della Costituzione italiana, anche se in Spagna viene riconosciuta maggiore autonomia alle Comunità autonome di quanta ne abbiano le Regioni italiane.

Indagato per sedizione il capo dei Mossos

Il capo dei Mossos d'Esquadra è finito sotto inchiesta dopo che la polizia locale catalana non ha eseguito gli ordini imposti il giorno del referendum. Il governo ritiene che questo abbia messo a repentaglio l'incolumità delle forze di polizia nazionali spagnole, che di fatto si sono ritrovate a dover intervenire da sole, senza l'appoggio della polizia catalana, che dispone di migliaia di uomini e che avrebbe potuto dare un grosso contributo al mantenimento dell'ordine pubblico.