Una brutta storia, quella occorsa a Volzhsky, città nella regione di Volgograd in Russia, e che ha per protagonisti un uomo uscito dal carcere a maggio dopo undici mesi di detenzione, i suoi cani e due povere donne di 28 e 29 anni che hanno avuto la sfortuna di incontrare una mente indubbiamente malata.
Alexandr Maslennikov, 31 anni di Volzhsky, era finito dietro alle sbarre per reati di violenza sessuale, rapina e aggressione ma a maggio del 2017, dopo undici anni di detenzione, è stato scarcerato per aver scontato la pena.
Olga Shaposhnikova, 28 anni, e Daria Labutina, 29 anni, entrambe commesse in un centro commerciale, hanno fatto perdere le loro tracce il 13 ottobre scorso, al termine di una serata trascorsa in un pub karaoke di Volzhsky insieme ad altre donne. Amici e parenti hanno ripetutamente tentato di contattarle ai telefoni cellulari trovati spenti ed è così che è intervenuta la polizia avviando una meticolosa ricerca nel territorio.
Dopo cinque giorni la macabra scoperta
Ci sono voluti cinque giorni di indagini prima di scoprire con orrore cosa fosse accaduto alle due giovani donne, giorni nei quali le autorità hanno lanciato un allarme rivolto a tutte le donne, consigliando loro caldamente di non uscire da sole durante le ore serali e notturne e promettendo una ricompensa pari a 700.000 rubli per chiunque avesse dato informazioni utili alla loro scomparsa.
Secondo le ricostruzioni della polizia, Alexandr Maslennikov avrebbe avvicinato le due povere donne facendole salire sulla sua auto e portandole a casa sua, dove con assoluta ferocia le avrebbe violentate, uccise, fatte a pezzi e date in pasto ai suoi cani; un'altra parte dei resti sarebbe stata rinvenuta invece in un vicino bosco.
L’orco fermato prima di compiere probabilmente un altro omicidio
La polizia ha fermato Maslennikov con l’accusa di omicidio mentre questi si stava dirigendo verso Mosca dove, stando alle fonti ufficiali, avrebbe dovuto incontrare un’altra donna con cui aveva avuto un rapporto epistolare ma che probabilmente sarebbe stata una ulteriore vittima della follia dell’uomo, descritto come persona prepotente e dal passato travagliato.
Figlio di un padre alcolizzato e di una madre che ha subito per anni le violenze del marito, Maslennikov avrebbe quindi avuto un’infanzia problematica che ha cominciato a mostrare le sue conseguenze fin dal periodo in cui l’uomo frequentava le elementari, comportandosi come un vero bullo nei confronti dei compagni più deboli.
Grande lo sconcerto nella cittadinanza di Volzhsky che, dopo aver vissuto giorni di angoscia, si è trovata a fare i conti con una vicenda da film dell’orrore.