Dalla Svizzera giunge una notizia che, per certi versi, potrebbe apparire inusuale: gran parte dei 180 detenuti del penitenziario di Thorberg a Berna, in Svizzera, è attualmente in sciopero. Una protesta che ha delle motivazioni ben precise, con una serie di richieste avanzate dai prigionieri: avere una stanza privata per consumare rapporti sessuali, cibo più abbondante e aumento della retribuzione.
Sciopero dei detenuti: ecco le richieste avanzate al direttore
Un terzo dei detenuti presenti nel penitenziario (circa 50 persone) ha organizzato un vero e proprio sciopero, come dichiarato dal direttore del carcere Thomas Egger, e riportato dal quotidiano "Blick". Il dirigente dell'istituto di detenzione elvetico ha spiegato che i promotori dell'agitazione hanno stilato un elenco di richieste lungo tre pagine, contenente le loro rivendicazioni. Il documento verrà visionato e analizzato, e una prima risposta sarà data entro la fine della settimana.
Stando alle richieste dei detenuti, è essenziale avere a disposizione uno spazio privato all'interno dell'edificio per evitare che molte coppie si separino a causa della mancanza di attività sessuale.
Molti prigionieri, infatti, hanno espresso l'esigenza di metter su famiglia, ma nelle attuali condizioni per loro è impossibile. Di conseguenza, per i reclusi di Thorberg, è fondamentale avere un luogo destinato ai rapporti intimi. Inoltre è stato richiesto anche un aumento delle retribuzioni, perché i prezzi del chiosco presente nella prigione sarebbero aumentati. I detenuti ricevono 320 franchi al mese, mentre quelli di Lenzburg ne percepiscono 400, avendo anche la possibilità di intascare altri 200 franchi anche dall'esterno. Di conseguenza, questa differenza è percepita come un'ingiustizia da parte dei carcerati di Thorberg.
Infine è stata chiesta una maggior fornitura di cibo da parte del chiosco che si trova nella struttura, dando la possibilità ai detenuti africani e asiatici di poter consumare alimenti che rispecchiano appieno le rispettive abitudini e tradizioni.
Inoltre i reclusi del penitenziario svizzero avrebbero richiesto anche porzioni più abbondanti di cibo, perché dopo aver lavorato: "ci aspettiamo un pasto con porzioni più grandi". A questo punto, per gli scioperanti non resta che attendere le risposte degli addetti ai lavori alle loro rimostranze.
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