Dopo le recenti dichiarazioni e l'ultima ordinanza firmata da parte del governatore Vincenzo De Luca, in Campania sembra montare un clima crescente di tensione con lo spauracchio di un nuovo lockdown ad agitarsi prepotentemente davanti ai cittadini. In particolare i commercianti del territorio hanno lanciato un'allarme tramite la Confcommercio, indirizzando al presidente regionale una lettera nella quale viene evidenziato come un nuovo lockdown ucciderebbe tantissime attività commerciali del territorio campano.

La lettera è stata firmata dai tre presidenti delle associazioni di Napoli, Caserta e Salerno.

L'obiettivo da parte dei commercianti è quello di ottenere subito un tavolo di confronto con la Regione per discutere di vari punti. De Luca ha recentemente dichiarato che la possibilità di una nuova chiusura delle attività commerciali, nel caso in cui i contagi dovessero continuare ad aumentare, è viva.

Confocommercio scrive a De Luca: 'Pronti alla mobilitazione generale'

Proprio per questa ragione i commercianti si sono subito mobilitati per cercare di spiegare che un provvedimento di questo tipo porterebbe al collasso molte attività. La Confcommercio scrive che questa ipotesi deve essere necessariamente scongiurata, sottolineando anche che i commercianti del territorio campano sono pronti a mettere in atto una mobilitazione generale nel caso in cui De Luca dovesse confermare la decisione di chiudere tutto.

Tuttavia, Confcommercio ha voluto precisare che la necessità di mettere in atto delle regole rigorose per quanto riguarda l'uso delle mascherine e il mantenimento delle distanze sociali è pienamente condivisa.

'Ci aspettiamo che venga istituito un tavolo di confronto permanente'

L'auspicio, dunque, è che l'ipotesi di un nuovo lockdown non venga presa in considerazione, o che se proprio ciò dovesse avvenire, si pensino degli strumenti economici adeguati per fronteggiare la situazione ed evitare un'altra crisi economica come quella della scorsa primavera.

La lettera prosegue con l'invito a richiedere un tavolo di confronto permanente col presidente De Luca.

Si chiedono risultati dei tamponi più veloci e maggiori controlli

Un altro elemento da affrontare assieme sarebbe quello legato ai tempi di risposta da parte delle Asl, che vorrebbero fossero più brevi. Secondo Confcommercio è inaccettabile che un imprenditore, che potrebbe essere a rischio perché a contatto con una persona contagiata, debba aspettare tre giorni prima di avere l'esito di un tampone.

L'idea sarebbe quella di ottenere una risposta al massimo entro 24 ore. Si richiedono anche maggiori controlli da parte delle forze dell'ordine per assicurare che vengano rispettate tutte le norme anti coronavirus.