Diciamolo pure senza timore di smentita: la protesta al seggio elettorale dove ha votato il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, è stata accolta con toni decisamente negativi dall'opinione pubblica. Melodie Mousavi Nameghi, l'attivista delle femen che ha contestato a seno nudo l'ex premier, ha ricevuto una sfilza di critiche sui social network, dal 'bacchettone' di turno alla femminista della domenica indignata per un presunto 'uso indiscriminato del corpo femminile'.

Senza contare l'ironia scaturita da una protesta del genere proprio nei confronti di chi, in passato, ha avuto anche problemi giudiziari per la sua passione mai nascosta per le belle donne.

La storia delle Femen

Eppure non è la prima volta che le Femen 'colpiscono' nel Belpaese: nel 2013 quattro ragazze, due francesi e due ucraine, protestarono a seno nudo addirittura in Piazza San Pietro, in Vaticano, durante l'Angelus dell'ex pontefice Benedetto XVI. Blitz del movimento negli anni passati hanno riguardato anche Milano nel corso di una sfilata di moda nel 2012 e Venezia nel 2013. Senza contare che lo stesso Berlusconi nel 2013 era stato già nel mirino delle scatenate attiviste sempre durante le Elezioni politiche.

L'organizzazione è stata fondata a Kiev, in Ucraina, nel 2008 da un'idea di Hanna Hucol, per solidarizzare con numerose donne ucraine emigrate all'estero ed ingannate da false promesse, per lo più finite in giri di prostituzione. Da allora le manifestazioni di protesta sono state centinaia in tutta Europa: le prime evoluzioni delle Femen erano più castigate, le ragazze contestavano mostrandosi in biancheria intima, ma da quando l'attivista Oksana Shachko si mostrò in topless a Kiev, questo metodo fu adottato anche per le manifestazioni successive. Ed ai tanti che le criticano per evidenti richiami erotici nelle loro apparizioni pubbliche, le Femen rispondono che "se avessimo manifestato in modo tradizionale, con striscioni e cartelloni, nessuno ci avrebbe notate.

Provocare in questo modo è l'unico modo per farci ascoltare". Oggi le Femen sono il più grande movimento femminista del vecchio continente e nel loro 'palmares' hanno parecchie 'vittime' illustri. Tra queste, oltre Berlusconi, figura anche il presidente russo Vladimir Putin, nel corso della fiera industriale di Hannover del 2013. Non solo uomini nel mirino, ma anche una donna: la ex candidata presidente di Francia e leader del Front National, Marine Le Pen. Nel febbraio dello scorso anno, infatti, nel corso di un intervento pubblico della leader dell'estrema destra transalpina, una giovane aveva mostrato il seno e la scritta sul corpo 'Marine fa finta di essere una femminista'.