Per fortuna che a vegliarle c'era Margot, il cane di famiglia. Un pitbull che, a differenza di altri esemplari della stessa razza spesso protagonisti di feroci casi di cronaca, non ha azzannato nessuno. Al contrario, ha protetto le sue piccole proprietarie dalle insidie della notte e della natura. Erano accovacciate in un boschetto Elisabetta e Adele, le gemelline di appena 4 anni e mezzo, sfuggite al controllo della mamma e scomparse da casa a Tarcento in provincia di Udine ieri verso le 18,30.

Subito erano scattate le ricerche. A trovarle sono stati tre soccorritori verso l'1,30 di notte regalando alla storia l'atteso lieto fine.

Perse nel bosco

Ieri pomeriggio Elisabetta e Adele erano nel cortile di casa a Stella, frazione del comune di Tarcento in provincia di Udine a giocare con i cani di famiglia, un pincher e un pitbull. Sono svanite nel nulla mentre la mamma preparava la cena. Dopo circa un'ora, il cane pincher ha fatto ritorno a casa da solo. Carabinieri, polizia, guardia di Finanza, vigili del Fuoco, soccorso alpino, volontari della protezione civile regionale e circa 400 cittadini, in centinaia sono arrivati sul posto per cercarle.

Un elicottero con visore notturno è decollato da Casarsa. La fine di un incubo per la comunità locale e non solo, c'è stata intorno all'una e trenta quando le due gemelline sono state trovate in buone condizioni da tre persone, due amici e un volontario conosciuto sul posto. Con un grido liberatorio hanno dato il lieto annuncio sciogliendo la tensione condivisa in quelle ore concitate da molte persone oltre ai genitori delle piccole. 'Betti' e Adele si erano appisolate, stanche e smarrite, vegliate dal loro pitbull in un bosco lungo un sentiero che conduce al comune di Montenars. Proprio come in una classica fiaba, si erano perse dopo aver camminato a lungo cercando invano la strada del ritorno verso casa.

Al campo base allestito a Stella, la notizia è stata accolta con immensa gioia.

Commovente racconto su Facebook

A raccontare per filo e per segno il ritrovamento delle bambine è stato uno dei tre protagonisti, Alexei Coianiz sulla sua pagina Facebook. Lui con un altro amico, Francesco, decidono di partecipare alle ricerche delle disperse. A loro si unisce Silvio che da giovane padre si è sentito in dovere di dare a sua volta una mano. I tre si mettono in cammino in un bosco talmente fitto che le loro torce sembrano quasi inutili. Urlano il nome delle bambine e inizialmente non hanno risposta. Giungono a un piccolo edificio diroccato sperando che si siano riparate all'interno, ma niente, non ci sono.

Decidono di avviarsi su un sentiero poco battuto, lo percorrono al buio per circa 15 minuti quando di colpo la sorpresa: alle urla di richiamo, le bambine rispondono e protestano di aver fame. Illuminate dalle torce, finalmente appaiono ai soccorritori sane e salve, mentre Margot gli corre incontro facendogli le feste. Subito offrono alle piccole, Adele più vispa e vivace, Elisabetta più frastornata e timida, le loro giacche per coprirle. Si lamentano di alcune schegge nelle mani e nei piedi ma niente di serio, e sono infreddolite perché sono in maniche corte e ciabattine, ma si riscaldano subito e ritrovano il sorriso. In attesa degli altri soccorritori, il cane non le lascia un attimo per proteggerle.

Dopo 45 minuti di attesa, arrivano i primi uomini del soccorso alpino con cibo e viveri per le piccole. Con i vigili del fuoco, quando ormai erano passate le ore 2,00, le riportano a casa. Unica nota 'stonata', uno dei soccorritori, Francesco, ha avuto un lieve malore. Troppo forte è stata l'emozione nel vivere una storia che come giustamente ha scritto Alexei, sarà da raccontare a figli, nipoti e pronipoti.