Ieri un gruppo di gendarmi di dogana francesi ha fatto irruzione in un centro migranti di bardonecchia. Il blitz, ritenuto una grave ingerenza dal sindaco della cittadina e dal Governo italiano, ha provocato un vero e proprio caso diplomatico. Al coro delle critiche si sono aggiunte le proteste dei politici italiani e della Ong che gestisce il centro d'accoglienza, Rainbow4Africa.

La Farnesina è intervenuta esigendo chiarimenti dal governo d'oltralpe e dall'ambasciata francese di Roma, ma non sono ancora arrivate le spiegazioni e le scuse ufficiali. L'ambasciatore francese è stato convocato dal Ministero degli esteri per chiarire la vicenda, che, secondo molti, viola i diritti umani ed i rapporti tra i due Paesi. Parigi inoltre spaccia l'azione per legittima, dal momento che i doganieri, come spiega il loro diretto superiore, il ministro francese Darmanin, possono intervenire in territorio italiano grazie ad un accordo bilaterale sugli uffici di controllo di frontiera. Si dichiara a disposizione per chiarire i dogmi dell'accordo in modo da non creare ulteriori incidenti.

Incidente diplomatico

Il leader della Lega, Matteo Salvini, esplode dichiarando che i diplomatici francesi devono essere espulsi, mentre Di Maio approva il richiamo della Farnesina all'ambasciatore francese. Anche Grimaldi, Direttore Generale per l'Ue, ha protestato a nome del governo, ritendendo l'intervento francese inaccettabile, ma più grave è la mancanza di risposte dopo ore dalla richiesta formale. Dal Ministero degli Interni invece sta partendo una misura atta a sospendere gli ingressi dei doganieri e della polizia francese nel nostro territorio. L'incursione francese è stato un vero e proprio blitz, a cui le autorità italiane non erano preparate, al quale sono seguiti atti giudicati "violenti".

La polemica sul caso è scoppiata soprattutto per la mancanza di rispetto dei gendarmi francesi, che hanno operato in territorio italiano come se fosse una loro "provincia". E non solo, l'Italia è già oberata di lavoro dal momento che i Francesi scaricano su di noi il fardello dell'immigrazione e dell'emergenza profughi ed ora proprio non regge anche la beffa.

L'incursione

I doganieri francesi sono entrati armati nel centro di Raimbow4Africa, situato in uno stanzone della stazione di Bardonecchia. Qui hanno obbligato un migrante, sotto lo sguardo scioccato di medici e volontari, ad eseguire il test delle urine. Lo sconfinamento ha avuto luogo ieri sera ed a denunciarlo per prima è stata l'associazione che assiste i profughi in procinto di oltrepassare le Alpi.

Il presidio sanitario dovrebbe essere una zona neutrale e l'operato dei Francesi sembra un atto programmato per violare un centro mal sopportato: i migranti di Bardonecchia, infatti, sostano nel presidio in attesa di valicare le Alpi verso la Francia. Un passaggio duramente osteggiato dalle autorità francesi, mentre continua incessante il flusso migratorio che ha portato oltre mille nordafricani a Bardonecchia solo dallo scorso gennaio. Ieri i doganieri francesi dovevano solo scortare un migrante nel centro e invece hanno fatto irruzione costringendolo ad eseguire il test. Le forze dell'ordine di Bardonecchia hanno allontanato gli agenti francesi e ora il blitz è diventato un caso diplomatico connesso con la violazione dei diritti umani.