Il 7 Maggio 2018, sul sito dell’ordine dei medici, è apparsa una nota ben chiara ed esplicativa: le teorie omeopatiche non hanno alcuna fondatezza scientifica né biologica. Nella sezione del sito della Fnomceo: “Dottore, ma è vero che…?”, è stata modificata la scheda riguardante l’omeopatia. In realtà, sin dal 2000 l’Europa, come organizzazione, ha chiesto di regolarizzare questa pratica controversa, per poter avere un quadro chiaro ed evidente della situazione.

In Italia, sono stati presi provvedimenti riguardanti questo tipo di cure, lasciando però aperta la decisione al singolo medico, che può prescrivere questi prodotti con la limitazione di non dover sottrarre il paziente alle cure con trattamenti scientifici e medici di una certa e testata efficacia. La suddetta sezione del sito è stata aperta per poter rispondere e fugare eventuali dubbi o falsi luoghi comuni che circolano da sempre nell’ambiente sanitario. La pagina che si riferisce strettamente all’omeopatia è stata modificata, dunque, dal ginecologo Salvo Di Grazia che, da sempre, si batte per sconfiggere le bufale mediatiche tramite il proprio sito internet: “medbunker”.

Egli ha dichiarato che i prodotti omeopatici, dai risultati di diversi studi capillari, non danno alcun miglioramento certo, se utilizzati per vere e proprie patologie. Al contrario, fungono solo da “effetto placebo”.

L’effetto placebo e la decisa replica degli omeopati

La storia della omeopatia fonda le sue radici nei primi decenni dell’ottocento, quando il medico tedesco Samuel Hahnemann la inventò ed incominciò ad utilizzarla. L’ordine dei medici, per spiegare in che modo i pazienti possano aver tratto dei benefici dall’assunzione di tali sostanze, ha ricondotto ciò al semplice effetto placebo. Quest’ultimo è conosciuto ed è già stato dimostrato a livello neurofisiologico; testato sia sui bambini che sugli animali, ha da sempre creato attorno a sé accesi dibattiti.

Dunque, l’effetto placebo, agisce sul piano psicologico del paziente. Infatti, è stato dimostrato che, pur somministrando una terapia priva di specifici principi attivi, colui che l’assume ne trae giovamento per due fondamentali motivi: questo ha creato in lui un’aspettativa di miglioramento ben precisa ed inoltre, egli ha riposto la fiducia nel “medicinale”, credendolo tale. La pratica dell’omeopatia può essere effettuata solo da medici chirurghi che, prima della somministrazione dovrebbero far compilare un modulo di “consenso informato”. Dopo le ultime note apparse sul sito della Fnomceo, la replica degli omeopati non s’è fatta attendere: essi, scagliatisi contro l’ordine dei medici, hanno ribadito la validità scientifica della loro pratica, maggiore rispetto ad un semplice placebo.

Inoltre, essi accusano l’organizzazione di aver fatto compilare la sezione dell’apposito sito a degli inesperti, non competenti. Dunque, la richiesta è quella di poter chiarire il ruolo di una terapia che, dal 2002, è definita “atto medico” dalla stessa Federazione e che, fino a prova scientifica contraria, ha portato dei veri e propri benefici a coloro che ne hanno potuto attestare la validità, assumendone.