Le ultime indiscrezioni pervenute da Stoccolma hanno evidenziato l’epocale decisione della commissione, riunitasi per assegnare il Nobel per la letteratura. L’edizione del 2018 dell’ambitissimo premio internazionale, infatti, non sarà assegnato a causa di uno scandalo di molestie sessuali che ha coinvolto il marito di una giurata: Jean-Claude Arnault. Dalla capitale svedese, inoltre, è giunta la decisione di scegliere ed annunciare il vincitore insieme a colui che otterrà il medesimo riconoscimento nel 2019. Guardando al passato, questo, effettivamente, non è il primo anno nel quale si effettua una scelta così drastica.

Ci sono, infatti, 7 precedenti storici: 1914, 1918, 1935 e dal 1940 al 1943, tutti momenti critici per la storia europea (gli anni delle due guerre mondiali). Nel 2018, al contrario, la decisione è stata dettata da una motivazione ben differente. Lo scandalo che ha travolto l’associazione è di proporzioni notevoli: oltre all’accusa di molestie sessuali, ad Arnault è stato imputato di essersi appropriato di denaro proveniente dall’Accademia, solo per finanziare una propria attività nel centro della capitale svedese (la 'Forum'), ora chiusa. Inoltre con gli ultimi risvolti giudiziari, è parso che, il fotografo, probabilmente abbia molestato addirittura la principessa Vittoria di Svezia.

Le dichiarazioni del segretario dell’Accademia

La nota ufficiale, rilasciata dal segretario 'ad interim' dell’Accademia, Anders Olsson, ha fatto riflettere l’opinione pubblica sul perché della netta presa di posizione. L’associazione, infatti, ad oggi si sente numericamente indebolita e non vede stabile la fiducia della comunità internazionale nei propri confronti.

Il grave danno d’immagine che poi ha stravolto l’intero gruppo, ha fatto sì che la decisione divenisse definitiva ed improrogabile. Ed ecco spiegate le motivazioni della sospensione: il comitato vuole riprendere la propria attività con maggiore consapevolezza e riacquistare credibilità agli occhi del panorama mondiale.

Le ragioni morali della scelta

Inoltre, si vuol modificare il 'modus operandi' interno, instaurando un contatto maggiore con l’esterno per ottenere risposte attive dalle diverse parti del globo. L’ultimo motivo, ma non per importanza, è quello di voler rispettare i vincitori passati e futuri: la 'Fondazione Nobel', infatti, ha sempre tracciato la strada di principi e valori da seguire e non accetta che un episodio interno così grave possa passare sotto silenzio e possa andare a scontrarsi con il codice etico che, fin dal 1901, ha caratterizzato coloro che si sono insigniti di questo prestigioso riconoscimento.