Dopo il viaggio di Papa Francesco in Irlanda e le sue parole molto forti sul fallimento delle autorità ecclesiastiche nella lotta agli abusi sessuali, si scatena una nuova polemica, che vede schierato in prima fila Carlo Maria Viganò, considerato il capo della fazione più conservatrice ed ostile a Bergoglio all'interno della Chiesa cattolica. In un dossier pubblicato domenica dal quotidiano italiano La Verità e da vari media conservatori statunitensi, l'ex nunzio apostolico a Washington chiama in causa direttamente il Papa, accusandolo di aver coperto i preti pedofili statunitensi e chiedendone le dimissioni.
Le accuse di Viganò
Al centro delle accuse di monsignor Carlo Maria Viganò ci sono lo scottante caso della Pennsylvania (300 preti accusati di abusi su più di 1000 bambini) e i rapporti tra l'arcivescovo Theodore McCarrick e Papa Francesco.
Secondo Viganò, Francesco avrebbe ignorato la segnalazione, che lui stesso gli fece pervenire nel giugno 2013, sugli abusi che l'allora cardinale (poi sospeso dalla carica nel luglio 2018) avrebbe perpetrato per anni sia su bambini che su ragazzi maggiorenni. Il motivo di questo disinteresse risiederebbe, sempre secondo Viganò, nel fatto che McCarrick aveva favorito dall'esterno l'elezione di Bergoglio al soglio papale. Nel dossier, oltre a Papa Francesco, vengono chiamati in causa, con le medesime accuse, anche altri importanti personaggi della Chiesa cattolica, tra cui gli ex segretari di Stato Tarcisio Bertone e Angelo Sodano.
L'ultimo atto di un conflitto dentro la Chiesa
L'autore del dossier in questione, Carlo Maria Viganò, è certamente un perfetto conoscitore della Santa Sede, ma nello stesso tempo è considerato da anni apertamente schierato contro il papato di Francesco ed è divenuto un punto di riferimento dell'area più conservatrice della Chiesa cattolica. Dietro queste rivelazioni, ovviamente tutte da verificare, sembrerebbe esserci un disegno ben preciso: accreditare l'immagine di un Papa che, per personali motivazioni di carattere politico, preferisce mantenere bassa l'attenzione sulle vicende legate ad abusi sessuali perpetrati da religiosi, o addirittura si adopera per coprirle. La pubblicazione del dossier, tra l'altro, arriva proprio nel momento in cui Francesco si è maggiormente esposto nel senso contrario, ammettendo pubblicamente le colpe della Chiesa e chiedendo perdono, in Irlanda. Sulle rivelazioni di Viganò, al momento, non perviene alcun commento dal Vaticano.