A Castro, in provincia di Lecce, un cagnolino è morto a seguito delle gravi ustioni riportate su tutto il corpo. L'ambulatorio veterinario presso il quale era stato ricoverato non ha potuto salvagli la vita. Intercettato nel pomeriggio di mercoledì, lungo le strade della cittadina, è stato preso in custodia dalle volontarie del "Coordinamento associazioni animaliste del Salento“, che lo hanno condotto presso l'ambulatorio.

A nulla sono valse però le cure mediche per l'animale. Il corpo del cagnolino appariva infatti semi-carbonizzato e si notavano in alcuni punti delle piaghe coperte da larve. L'animale era stato ricoverato nel centro veterinario di Taviano dove gli sforzi del medico di turno non sono però riusciti a tenerlo in vita. Le volontarie del Caas, Coordinamento associazioni animaliste del Salento, avevano postato, poco prima dell'accaduto delle foto del povero animale su Facebook, che appunto rendevano nota la notizia del ritrovamento del cane e della conseguente corsa contro il tempo per cercare di salvargli la vita.

Purtroppo subito dopo è arrivata la notizia che il cagnolino non ce l'aveva fatta.

Le ipotesi sulle bruciature

Secondo quanto riportato da alcuni quotidiani il cagnolino, di un'età non ben definita, si sarebbe potuto forse provocare le bruciature da solo, forse, aggiungiamo noi, finendo in qualche rogo accesso per pulire i prati dalle sterpaglie, nelle campagne. Ipotesi comunque tutta da avvalorare, e poco plausibile. Probabilmente invece, e più verosimilmente, il cane avrebbe infastidito qualcuno che lo avrebbe notato per strada, o nei pressi di qualche abitazione. In seguito dunque, ignoti avrebbero cercato di toglierlo di mezzo, dandogli fuoco. Probabilmente il randagio è riuscito a sfuggire parzialmente dalle fiamme che avvolgevano il suo corpo, ma non ha potuto evitare che queste raggiungessero il suo muso, ormai in necrosi, e buona parte del fianco.

Insomma qualche cittadino di Castro o dei paesi vicini, invece di avvertire magari la polizia locale o le associazioni che si occupano di animali, avrebbe forse preferito agire in autonomia, eliminando il "problema" alla base. Come ha reso noto lo stesso Coordinamento associazioni animaliste del Salento, si cercherà di andare a fondo alla questione, cercando di rintracciare gli eventuali responsabili che si siano resi colpevoli di tale gesto.