Nell'ultima puntata del noto programma Rai 'Chi l'ha visto?' Gianluca Nappo è tornato ad occuparsi del caso di omicidio di Nicola Colloca (49 anni al momento della morte). L'uomo svolgeva l'attività di infermiere e la sua uccisione risale ad oramai oltre otto anni fa. Nonostante il tempo trascorso, sussistono ancora numerosi misteri da chiarire sul triste caso di Cronaca Nera.

Colloca venne trovato carbonizzato all'interno della sua Opel Corsa a Vibo Valentia (Calabria).

Inizialmente si era ipotizzato un suicidio, ma in seguito la procura locale ha aperto un'indagine per omicidio, inserendo otto nomi all'interno del registro degli indagati. Gli inquirenti nutrirebbero sospetti nei confronti della moglie di Nicola, Caterina Gentile (48 anni) del figlio Luciano e di Michele Rumbolà (62). Quest'ultimo altri non è che l'amante della moglie del Nappo.

Nicola Colloca: un mistero lungo otto anni

Un caso torbido quello di Nicola Colloca; un mistero iniziato nel 2010 ed ancora senza alcuna risoluzione ad oggi.

Gianluca Nappo di 'Chi l'ha visto?' si è collegato con l'inviato Fabrizio Franceschelli, che si trovava a Vibo Valentia in compagnia del papà di Nicola, Antonio, un uomo coraggioso (come lo ha definito lo stesso Nappo) che da anni si batte per cercare la verità sulla morte del figlio. Assieme al signor Colloca anche l'avvocato di famiglia, Diego Brancia.

Nicola Colloca venne ucciso e messo in un'automobile che prese fuoco. Questo accadeva il 24 Settembre del 2010. Nicola Colloca era un infermiere professionale che lavorava con le autoambulanze del 118 a Vibo Valentia. Nicola stravedeva per suo figlio Luciano; era tutta la sua vita ed a lui voleva assicurare un futuro senza problemi. Stessa cosa aveva fatto il padre di Nicola, Antonio, che per tutta la vita aveva lavorato e risparmiato, facendo grandi sacrifici, al fine di acquistare degli immobili da lasciare ai suoi due figli Nicola e Francesca.

La scomparsa e la morte

Era il 24 Settembre 2010, Nicola Colloca, appena rientrato dal lavoro, era andato a riposare. Sua moglie lo mandò a chiamare e davanti a suo figlio e ad un'ex inquilina, lo accusò di avere una relazione con quest'ultima, intimandogli di dire la verità e confessare il tutto. Tuttavia, il 49enne rifiutò le accuse in maniera assoluta e dopo la discussione uscì di casa. Sabato 25, il giorno dopo, l'infermiere avrebbe dovuto recarsi al lavoro, ma non si presentò. Domenica 26 Settembre 2010, la tragedia: un corpo carbonizzato venne rinvenuto all'interno della carcassa di una vettura, una Opel Corsa, lo stesso modello dell'auto di Nicola.

Alla fine si scoprì che si trattava proprio dell'infermiere.

Stando alle dichiarazioni della moglie e del figlio e ad una relazione del medico legale, in un primo momento si ipotizzò ad un suicidio e si procedette alla sepoltura. Tuttavia, il padre e la sorella dell'uomo si sono sempre rifiutati di credere a tale versione, non potendo pensare che il loro caro avesse deciso di darsi una morte così atroce.

Alla fine, la salma venne riesumata, dando inizio ad una nuova indagine. Si scoprì che Nicola sarebbe stato già morto (o in fin di vita) al momento del rogo. Dopo aver inoltre esaminato i corposi diari del Colloca, si stabilì che l'uomo non avrebbe mai pensato di suicidarsi. Un altro elemento importante fu inoltre l'esame di intercettazioni telefoniche.

Tutto ciò fece sì che la procura di Vibo Valentia chiedesse il rinvio a giudizio per otto imputati. Fra gli imputati di omicidio anche la moglie e il figlio di Nicola.

Pare che Luciano avesse colpito alla testa il padre Nicola con un corpo contundente, forse il calcio di una pistola. Questo sarebbe avvenuto poco prima che l'uomo venisse arso, forse ancora vivo. Eppure, dopo otto anni di indagini, il tribunale di Vibo Valentia non si è ancora pronunciato.

L'intervista al padre della vittima

Secondo un'ipotesi degli inquirenti, Nicola Colloca potrebbe essere addirittura stato ucciso dalla moglie e dal loro figlio. Complice dei due sarebbe stato l'amante della donna. Nel momento in cui venne rinvenuto il cadavere, il papà di Nicola, Antonio Colloca, non avrebbe nutrito alcun dubbio che si trattasse del figlio.

A dichiararlo è stato lo stesso uomo nel corso del programma 'Chi l'ha visto?'.

Riguardo al presunto coinvolgimento del nipote Luciano nell'omicidio, Antonio ha detto: 'Dopo qualche mese dalla morte di mio figlio ho capito subito che c'entrava la famiglia. Anche dai comportamenti ... Non mi sono mai capacitato del fatto che mio figlio si fosse suicidato ... Incalzando con le domande, alla fine la famiglia di mio figlio si è allontanata sempre di più ... Prima della tumulazione, la famiglia di Nicola venne a casa mia per una cremazione del corpo. Luciano mi parlò della sua volontà di cremare il padre, poiché di lui non sarebbe dovuto rimanere nulla'.