Giosuè Ruotolo, originario di Somma Vesuviana, è stato condannato all'ergastolo dalla Corte d'Assise d'Appello di Trieste che ha dunque confermato la sentenza di primo grado. Ruotolo è accusato del duplice omicidio della coppia di fidanzati, Teresa Costanza e Trifone Ragone, uccisi la sera del 17 marzo 2015 a colpi di pistola, mentre si trovavano nel parcheggio del palazzetto dello sport di Pordenone.

La sentenza

Il verdetto della Corte d'Assise di Appello di Trieste è arrivato dopo circa otto ore di Camera di Consiglio. Dopo aver accolto le repliche della difesa e le dichiarazioni spontanee dell'imputato, la giuria, presieduta da Igor Maria Rifiorati, si è ritirata intorno alle 12:30. L'imputato durante il processo, nel quale ha preso la parola per la prima volta, ha dichiarato che tra lui e Trifone Ragone vigeva un rapporto cordiale e, pur condannato all'ergastolo, continua a dichiararsi innocente del reato per il quale era stato condannato anche in primo grado.

Nel corso del primo procedimento, il pm Pier Umberto Vallerin sostenne che Ruotolo avrebbe commesso gli omicidi per salvare la propria carriera ed ha sottolineato che già da tempo era tormentato dall'odio per Trifone e la forte gelosia per Teresa.

L'8 novembre 2017 la Corte d'Assise di Udine accolse la richiesta del pm, condannando Giosuè Ruotolo all'ergastolo con due anni di isolamento mattutino.

Il nuovo processo era iniziato con la richiesta della difesa di una nuova perizia tecnica per verificare e confermare la presenza dell'imputato sul luogo del crimine; la richiesta è stata, però, rifiutata dalla Corte.

La difesa di Ruotolo è stata fondata sull'inesistenza del litigio che sarebbe stato la causa dell'omicidio e sulla mancanza di prove biologiche legate all'imputato. Le parti civili, invece, hanno perseverato con la tesi delle falsità affermate da Ruotolo. In Appello l'accusa ha chiesto la convalida della condanna di primo grado, mentre la difesa ha richiesto l'assoluzione del proprio assistito, per non aver mai commesso il fatto per cui è stato accusato.

La reazione della madre di Ruotolo

Subito dopo la lettura della sentenza, sia dentro che fuori dall'aula la madre di Ruotolo, notevolmente sconvolta per il verdetto, ha urlato: "Questa non è giustizia, questa non è giustizia". Giosuè Ruotolo ha ascoltato il verdetto in silenzio, dopodiché, amareggiato e con lo sguardo basso, ha espresso un segno di sdegno con il capo.