E' una notizia che farà sicuramente parlare molto di sé, quella data dalla rivista Scientific Reports, che ha annunciato come alcuni scienziati del Moscow Institute of Physics siano riusciti ad invertire il corso del tempo. Il tutto è avvenuto in maniera virtuale spiega la rivista, grazie all'ausilio di un computer quantistico. A partecipare all'esperimento anche scienziati svizzeri e statunitensi.
Si tratta di un vero e proprio balzo in avanti per il mondo scientifico, perché quanto osservato ribalta completamente le leggi della fisica e, spiega la rivista che ha pubblicato i risultati dell'esperimento, potrebbe ribaltare la percezione umana dei processi che guidano l'universo.
Dall'ordine al caos e poi indietro
L'esperimento è stato paragonato a quando si rimettono le palle da biliardo sul tavolo per cominciare una partita. Come ben si sa, infatti, quando si comincia la partita le palle sono tutte unite tra di loro, il giocatore poi le divide una volta che le tocca con la stecca. La stessa cosa è stata fatta in maniera informatica per realizzare l'esperimento in questione.
I qubit (unità di misura dei computer quantistici) hanno cominciato a disegnare complesse sequenze di zeri e di uno. A questo punto si è creato in maniera artificiale uno stato di cose che evolve e cresce, ma in maniera opposta alla direzione del tempo. Fino ad ora, almeno da quanto stabilito dalla seconda legge della termodinamica, l'universo si muoverebbe in maniera unidirezionale, andando da una situazione di ordine a una di disordine. Questo esperimento dimostrerebbe invece tutto il contrario, ovvero che è possibile andare nella direzione opposta, ovvero da una di disordine ad una di ordine. Quindi sarebbe possibile anche andare indietro nel tempo, almeno in maniera virtuale.
Forse non è impossibile andare indietro nel tempo
Gli scienziati, prima di realizzare questo esperimento, si sono comunque chiesti se fosse possibile, realmente, fare un balzo indietro nel tempo. Dopo un attento studio, con carta e penna alla mano, hanno calcolato il destino di un elettrone, il quale è fermo in un determinato punto e poi comincia a muoversi. A questo punto, dopo diverso tempo, è quasi impossibile sapere dove quest'ultimo si trovi. Questo proprio perché con il tempo lo spazio in cui si colloca l'elettrone aumenta, facendo diminuire le possibilità che questo possa in qualche modo tornare indietro. In sostanza, l'esperimento ha dimostrato che la probabilità che la particella in questione torni al punto di partenza è comunque molto remota. Che la materia torni indietro a 'ricomporsi' è quindi assai improbabile, ma almeno una volta nella storia dell'universo questo potrebbe accadere. Il condizionale in questi casi è d'obbligo.