I carabinieri della compagnia di Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi, hanno scoperto un'articolata truffa che sarebbe stata attuata da parte di tre persone. Secondo quanto si apprende dai media locali, gli indagati dovranno rispondere dei reati di riciclaggio e ricettazione in concorso nonché di falsità materiale commessa da privato e da pubblico ufficiale in atti pubblici. Due degli indagati sono finiti agli arresti, uno in carcere e uno ai domiciliari: si tratta di F.B. 44 anni e residente a San Pancrazio Salentino (condotto in carcere) e di G.D.T.

di 31 anni, residente ad Avetrana e titolare di una concessionaria d'auto nella stessa San Pancrazio: quest'ultimo è finito ai domiciliari. Per un 36enne di Brindisi, titolare di una rivendita di auto usate a Tuturano, è scattato invece l'obbligo di dimora.

L'indagine dei carabinieri

Secondo le testate locali l'inchiesta dei carabinieri, coordinata dalla Procura di Brindisi, si è svolta tra i mesi di settembre 2019 e ottobre 2020. In tutto questo periodo gli inquirenti hanno raccolto prove a sostegno della tesi accusatoria. Tutto è partito dalla denuncia di una donna, che aveva fatto presente ai militari il continuo arrivo di multe presso la sua residenza.

La signora non aveva commesso tali infrazioni, per cui si era scoperto che l'auto di cui era regolarmente proprietaria risultava invece intestata a un'altra persona.

La donna non aveva mai venduto la propria auto, da qui nacque il sospetto dei militari che in giro ci potesse essere un "clone" del veicolo. A seguito di accurati controlli i carabinieri hanno scoperto che effettivamente circolava un'auto identica a quella della signora, con la stessa targa. I successivi controlli hanno appurato che telaio, targhe e carte di circolazione del "clone" erano tutti contraffatti.

Anche la carta di circolazione era parte di un furto avvenuto nel 2004 ai danni della Motorizzazione Civile di Enna, in Sicilia. Le indagini hanno portato a rintracciare altri tre veicoli, che sono stati sequestrati, i quali erano stati rubati a nelle province di Taranto, Brindisi e Napoli. Il mezzo "clone" identico a quello della donna che ha sporto denuncia è risultato rubato a Fasano nel 2018.

Per quanto riguarda il 36enne titolare della concessionaria a Tuturano quest'ultimo, secondo l'autorità giudiziaria, avrebbe avviato, con artifizi e raggiri, trattative commerciali con acquirenti, inconsapevoli del vizio di natura illecita. Le ordinanze di custodia cautelare nei confronti delle persone arrestate sono state emesse dal gip del Tribunale di Brindisi, Maurizio Saso, su richiesta del pubblico ministero Francesco Carluccio ed eseguite dai carabinieri nella mattinata di oggi 15 aprile. Le indagini proseguiranno nelle prossime settimane al fine di chiarire le posizioni degli indagati.