Ecco cosa succede quando sei un medico ai tempi del covid19. Lo ha mostrato Nasser Ali Al Shahrani, medico saudita dell’ospedale King Salman di Riad.
Il dottore ha voluto propriamente pubblicare e condividere un video dove mostra il suo atteggiamento nei confronti dei familiari quando torna a casa, dopo dure giornate di lavoro, che lo vedono combattere in prima linea contro la pandemia.
Rifiuta l’abbraccio del figlio
Nel video infatti si vede il dottore che rifiuta l’abbraccio del suo piccolo ometto per paura di esporlo involontariamente al covid19. Non dimentichiamo che ognuno di loro ha una famiglia, ha un bambino, un genitore, un nonno da proteggere.
Al quotidiano saudita Okaz, Nasser spiega che prima di tornare a casa telefona la moglie, cosicché possa tenere lontano i bambini quando rientra. Li riabbraccia solo dopo una lunga doccia e dopo aver ben sterilizzato le mani. Dopo essere stato a lungo a contatto con i malati, i medici infatti sono i primi che prestano attenzione all’igiene, per evitare di portare il virus nelle loro case.
La pubblicazione per sensibilizzare l’opinione pubblica
E ancora, afferma che ha voluto pubblicate il video per sensibilizzare le persone nel rispetto delle regole, per far sì che tutti gli sforzi di questi grandi eroi non siano vani.
Loro, i medici, per primi rappresentano una barriera tra il popolo e il Covid, e fanno di tutto per combatterlo, anche rifiutare un abbraccio del proprio figlio, consapevole anche che magari non capirebbe. Molti sono i medici e infermieri che pubblicano sui loro social ciò che stanno affrontando dall’altra parte della barriera. Ormai tutti i giorni i nostri cellulari sono pieni di foto di questi eroi con dei segni rossi sul viso a causa delle mascherine, dottori con esperienza ma anche giovani ragazze e ragazzi neolaureati.
Tutti sono costretti a dure prove quotidianamente. Non solo affrontano orari massacranti, ma sono anche costretti a stare lontano dalle loro famiglie. Loro infatti sono i più esposti al covid19 e quindi anche quelli più a rischio, soprattutto perché molti ospedali non sono dotati neanche di mascherine adeguate per fronteggiare il nemico. In molti usano i social per sensibilizzare la popolazione ad aiutarli a fermare il contagio, rispettando poche semplici regole.
Uniti si può fermare il contagio
In questa grande tragedia, tutto il mondo è chiamato ad unirsi di fronte a questo nuovo nemico. Gli sforzi non devono essere fatti solo da chi si trova in ospedale, i sacrifici che loro sono chiamati a fare devono essere assecondati dalla popolazione.
Ma a noi comuni mortali resta da fare solo un sacrificio, solo una piccola cosa, restare a casa. Si può occupare il temporaneo in tanti modi, facendo sport, leggendo un libro, cucinando. Basta solo avere un po’ di fantasia.