I famigliari di un 86enne ricoverato per coronavirus al Riuniti di Foggia hanno presentato un esposto all'ospedale che ha erroneamente comunicato il decesso dello stesso salvo poi ritrattare la cosa il giorno dopo. I parenti, che stavano già organizzando i funerali, vogliono fare chiarezza sull'accaduto. "Vogliamo realmente capire chi dal pronto soccorso, ha fatto quella telefonata nella notte tra il 18 e il 19 novembre", ha dichiarato la nuora dell'uomo, Paola Cristiani.

La storia dell'86enne

Il pensionato Fernando Cristiani era ospite della residenza per anziani Palena di Foggia, quando all'interno della struttura si è verificato un focolaio di Covid-19. Tutti e 69 gli anziani ricoverati nella Rsa e i 28 operatori sanitari erano infatti risultati positivi al Coronavirus. Dal 6 novembre, quando era stata accertata la positività dell'anziano al virus, ai parenti non è più stato consentito fargli visita. Il 18 novembre, il quadro clinico del signor Cristiani ha cominciato ad aggravarsi, così che lo stesso è stato trasportato all'ospedale Riuniti di Foggia.

Secondo quanto riportato dai parenti dell'uomo, proprio dal pronto soccorso del Riuniti, poco prima delle 3.00 nella notte dello scorso mercoledì, sarebbe partita una telefonata ai famigliari.

Ma quando la nuora di Cristiani ha risposto, dall'altra parte è scattata la segreteria telefonica: la donna ha così riattaccato. Qualche minuto prima anche la dirigente della Fondazione Palena aveva ricevuto una chiamata dal Riuniti che la informava del decesso di Fernando Cristiani. La mattina successiva, la donna ha così avvisato i famigliari che il signor Cristiani non ce l'aveva fatta.

La famiglia predispone i funerali del signor Cristiani

Il 19 novembre, appena appreso dell'accaduto, i parenti affranti dal dolore hanno avviato le consuete pratiche per organizzare il funerale dell'86enne, compresi i manifesti funebri affissi in tutta la città. La messa era stata fissata per il 20 novembre.

Nel pomeriggio la telefonata che non ti aspetti: un'infermiera ricontatta la famiglia per rettificare la notizia: 'É grave ma ancora in vita'. L'operatrice sanitaria ha anche aggiunto che nella notte tra il 18 e il 19 novembre nel pronto soccorso dell'ospedale Riuniti non sarebbe avvenuto alcun decesso, di conseguenza non si sarebbe potuto verificare neanche uno scambio di persona.

"Ora vogliamo solo accertare chi sia il colpevole del gesto", ha chiosato Paola Cristiani. Una vicenda di certo che a prescindere da come finirà ha davvero dell'incredibile. I figli dell'uomo, Francesco, Rita e Luciano hanno chiesto la consulenza di un legale per far luce sulla vicenda.