L'intervista a Salvatore Parolisi rilasciata a Chi l'ha visto? ha lasciato spazio all'indignazione. Parolisi, ex militare, è il marito della defunta Melania Rea, uccia nel 2011. Per il suo omicidio è stato condannato lo stesso ex caporal maggiore in tre gradi di giudizio e al momento sta terminando di scontare la condanna a venti anni di carcere.
Tuttavia, Parolisi ha goduto recentemente di un permesso premio e nei giorni scorsi è uscito dal carcere.
Nel corso dell'intervista al marito della vittima, questi ha confermato come in passato avesse tradito sua moglie, a causa dell'attaccamento della donna alla sua famiglia. L'uomo ha lamentato che la loro vita coniugale sarebbe stata caratterizzata da una mancanza di intimità.
Intervistato dall'Adnkronos, Michele Rea, fratello di Melania, ha commentato l'intervista a Salvatore a Parolisi da parte del programma condotto da Federica Sciarelli: "Rabbia. Questo ho provato, da fratello di Melania ma anche da uomo, vedendo l'intervista a Salvatore Parolisi". Michele ha aggiunto che continua a cercare giustizia per sua sorella.
Il mondo femminile visto da Parolisi
Salvatore Parolisi continua a dichiararsi innocente e nel corso dell'intervista a Chi l'ha visto? ha messo in luce una preoccupante visione del mondo femminile da parte sua. Michele Rea ha sottolineato, al riguardo, l'atteggiamento arrogante e di rifiuto di Parolisi nei confronti delle donne.
Rea ha espresso anche la sua delusione riguardo alla possibilità che un assassino come Parolisi, dopo solo 12 anni, possa uscire di prigione, rifarsi una vita e avere contatti con altre persone. Il fratello di Melania ha inoltre parlato dell'importanza di combattere il femminicidio e spera che, dopo le dichiarazioni di Salvatore, i permessi concessi a quest'ultimo vengano revocati.
Come se questo non bastasse, Rea ha fatto notare che se il processo si fosse svolto oggi, l'ex cognato sarebbe stato condannato all'ergastolo.
Mauro Gionni commenta la pena dell'ex militare
Mauro Gionni, legale della famiglia Rea, ha espresso alcune considerazioni sulla sentenza di Parolisi. Ha chiarito che quando una persona viene condannata a venti anni di carcere, non significa che sia innocente, ma piuttosto che è stata riconosciuta colpevole oltre ogni ragionevole dubbio.
Gionni ha spiegato che Parolisi non è stato condannato all'ergastolo solo perché, all'epoca, le norme erano diverse e consentivano l'abbreviato. Inoltre, l'aggravante del rapporto di coniugio, introdotta dopo il 2018, non era prevista nel caso di Parolisi.
Gionni ha anche sottolineato che l'unico capo d'accusa riguardava la crudeltà, ma secondo la difesa, la Corte di Cassazione ha commesso un errore nel respingere tale aggravante, considerando che uccidere la madre, che era a conoscenza della presenza della figlia e non sapeva cosa le sarebbe successo, era crudele (Melania e Salvatore erano infatti genitori di una bambina). Infine, Gionni ha osservato che il numero di coltellate può non essere determinante se l'arma è di piccole dimensioni e i colpi sono stati inferti per uccidere.