Alla celebrazione della primavera e della poesia, non poteva mancare un'attenzione alle papille gustative, soprattutto se parliamo del dolce italiano più amato e conosciuto al mondo: il tiramisù. Si celebra oggi, infatti, la Giornata del Tiramisù, neonato evento promosso per conoscere e apprezzare la storia e il sapore di questo dolce dal sapore inconfondibile.
Veneto o Friuli?
Nato tra gli anni '40 e '50 del Novecento nel ristorante "Al Vetturino", a Pieris, in provincia di Gorizia, per invenzione dello chef Mario Cosolo, la sua ricetta è rimasta segreta per lungo tempo, custodita dalle mani gelose della signora Flavia, figlia di Mario. Questa prima versione prevedeva il dolce - in una versione un po' diversa da quella tradizionalmente conosciuta - composto da crema zabaione, panna montata, pan di Spagna bagnato con del Marsala e cacao spolverizzato sulla superficie. A questa ricetta ben presto se ne contrappose un'altra, nata alla fine degli anni '50 da altre mani sapienti, quelle di Norma Pielli, cuoca dell'Hotel Roma di Tolmezzo, in provincia di Udine.
La versione della signora Pielli, che prevedeva l'uso di una teglia in cui procedere a strati con savoiardi bagnati nel caffè e crema al mascarpone, si avvicinava molto a quella del "Tiramesù" delle Beccherie di Treviso che ha fatto conoscere il dolce in tutto il mondo, a partire dal 1970. Il tiramisù, dunque, stando alle meticolose ricerche di Clara e Gigi Padovani, comparse in un libro nel 2016 (Tiramisù. Storia, curiosità, interpretazioni del dolce più amato, Giunti, pp. 160, euro 18,00) sarebbe friulano e non veneto come si era da tempo creduto, spodestando Treviso, città, dunque, alla quale andrebbero i meriti della diffusione del dolce e non della sua invenzione, e facendo andare su tutte le furie persino il presidente della regione Veneto, Luca Zaia.
Le ricette
A permettere la conquista delle tavole e dei palati di tutti il mondo, oltre alla indiscutibile bontà, avrà sicuramente contribuito la velocità nella preparazione, nonché la versatilità di un dolce che si presta e si è prestato a una serie di modifiche negli anni: tiramisù alle fragole, alla crema di nocciole, alle pesche, al limone, al cioccolato bianco - perfino senza uova!-, ma anche crostata tiramisù che prevede una base di frolla in cui adagiare una crema al mascarpone e savoiardi o altri biscotti all'uovo più sottili.
Le versioni sono tante, eppure il re indiscusso è quello della versione tradizionale, amato sempre e comunque da grandi e piccini, senza riserva alcuna e senza badare alle calorie che, dalla sua leggerezza sembriamo non metabolizzare affatto. Che bello volare col sapore!
Tiramisù di Amalia
- 4 uova
- 500 gr. di mascarpone
- 80 gr. di zucchero a velo (la quantità può essere ridotta in base ai propri gusti)
- 50 gr. di zucchero semolato
- 1 confezione e mezza di savoiardi (il numero delle confezioni dipende da quanti ne contiene)
- 2 bicchieri pieni di caffè (2 moka da 3 tazze)
- 1/2 bicchierino di liquore alle noci (facoltativo)
Separare i tuorli dagli albumi, montare gli albumi a neve ben ferma con l'aggiunta dello zucchero a velo e tenerli in un luogo fresco.
Nel frattempo montare i tuorli con lo zucchero semolato, fino a ottenere un composto spumoso, al quale aggiungere il mascarpone da incorporare bene e lentamente, per evitare che il composto diventi troppo liquido. Aggiungere, poi, gli albumi montati a neve mescolando con estrema delicatezza, dal basso verso l'alto. Procedere a strati con i savoiardi bagnati nel caffè e la crema ottenuta. Il gioco è fatto! Buon Tiramisù Day a tutti!