Se Ratatouille poteva piacere per quella dicotomia tra cuoco e ratto, non ci ha pensato due volte l'iperattivo regista che già nel 95 aveva impastato come animatore l'avveniristico prodigio di Toy Story, per un susseguirsi di produzioni che lo hanno portato da Monster & Co. a WALL-E, per aggiudicarsi l'ambita statuetta con lo zuccheroso UP, e parliamo di Pete Docter, il braccio destro di John Lasseter.
A vederlo è l'incarnazione dei personaggi che crea, e per l'ultima fatica presentata fuori concorso a Cannes, i maghi dell'animazione in digitale hanno resettato le idee, proprio come il soggetto di Inside Out (Vice-Versa, il titolo italiano) e hanno voluto condensare il meglio di un decennio Disney per riuscire a dare voce (è il caso di dirlo) ai sentimenti dei personaggi che più possono piacere in un universo parallelo che risponde al comando della volontà di reagire alle avversità della vita.
Tutto sommato, restiamo sempre fedeli alla linea del cartoon tradizionale, e quei personaggi multicolore sono il prototipo "gommoso" di un Nemo mai dimenticato, alla ricerca di quella felicità che inseguiva l'adorabile nonnino Carl sollevando la propria casa con i palloncini colorati da una voglia di serenità perduta, distaccandosi da tutti e lottando per riconquistarla.
Gli elementi che hanno definito lo script di Michael Arndt risiedono in questa chiave di lettura, seguendo il soggetto dello stesso regista, ispiratosi alla figlia sedicenne per creare il personaggio fragile di Riley, determinata nel dare sfogo ai risentimenti che è costretta a subire nel proprio contesto famigliare.
Se le emozioni avessero un nome...
Gioia, Rabbia, Paura, Disgusto e Tristezza. E sono tutti nel "quartier generale" emotivo di una undicenne che li interpella irrazionalmente, quando un allarme scatta nell'inconscio e tutto deve essere risolto. Che problemi può avere una ragazzina accudita amorevolmente dai propri genitori? Il lavoro del padre, costretto a traslocare l'intera famigliola dal Midwest a San Francisco.
Ad ogni avviso di pericolo, scatta un allarme che concatena degli input di déjà vu voluti da Riley, in un viaggio all'interno della sua mente che tanto assomiglia al "cortocircuito" emozionale di una Mary Poppins che deve rimettere tutto al proprio posto. Inside Out è un monito alla capacità dei grandi di saper ascoltare i bisogni di chi grande lo è anche da piccolo, con quella capacità di stupire tipica di un'età che pretende tutto l'amore possibile, per evitare quei traumi che molte volte non ci fanno crescere, anche se grandi lo diventiamo o lo sembriamo ugualmente. Non ci resta che aspettare… per il 16 settembre prossimo un po' più grandi lo saremo tutti un po' di più.