Le reinterpretazioni approvate da una Hollywood che devolve a favore di un effetto Obama che non dispiace affatto agli intenditori, sembrano aver varcato i confini di un'animazione che con la Disney aveva fatto centro proponendoci una Tiana afroamericana in salsa jazz nella New Orleans colorata in 2D. Oggi la storia sembra ripetersi, per volere di un produttore nel nome di Will Smith, che aveva pensato il ruolo per sua figlia Willow ma costretto ad abbandonare l'idea per ritardi nei tempi di lavorazione del film. Il risultato non nuoce di certo alla performance di un cospicuo cast di attori che rispondono al nome di Jamie Foxx, lanciatissimo nella sua personale strada del successo, dopo gli assoli voluti da Quentin Tarantino in Django e la caratterizzazione di Electro nello Spider-Man di Marc Webb, affiancato da una acidissima Cameron Diaz nel ruolo della direttrice dell'orfanotrofio in cui la piccola Annie è ospite.
Tutto è iniziato con la messa in scena teatrale di un musical firmato da Charles Strouse e Martin Charnin nel lontano 1977, senza sospettare di una evoluzione musicale negli stili hip hop che ha portato la riedizione di brani classici come Tomorrow e It's the Hard Knock Life, senza danneggiare la scia di un successo tutto americano che ha intenerito i cuori di tutto il mondo. Storia nuova quindi a partire dal magnate della telefonia cellulare Will Stacks, che per diffondere un'immagine filantropica di sé decide di occuparsi di un'orfanella per una intera settimana. Ma deve fare i conti con la simpatia travolgente della piccola Annie, interpretata da una undicenne Quvenzhané Wallis, già reduce da una candidatura all'Oscar per Re della terra selvaggia, affiancata dalla cagnolina Sandy.
Un Musical da intenditori
È inevitabile passare al setaccio tutte le versioni cinematografiche di un classico che ha visto la prima lavorazione in celluloide nel 1932, prodotta da David O'Selznick, seguita dalla lavorazione ad opera della Paramount del 1938 e la più recente riedizione televisiva effettuata dalla ABC nel 1999, per mano di Rob Marshall.
Ma la più effimera versione rimane quella di John Huston, che nel 1982 (all'età di settantasei anni) si cimentò in una lavorazione che non appagò pubblico e critica, nella simpatia di una giovanissima Aileen Quinn nel ruolo della piccola Annie. Tutto sembra a favore di questa fresca favola riproposta dal regista Will Gluck e in sala dal 1° luglio, per un'estate a ritmo di hip hop che non ci lascia senza emozioni.