La data non è casuale. Anzi è forse la prima volta che sembra scandire in maniera così netta una ricorrenza. E' il 21 ottobre 2015 quando Marty McFly (Michael J. Fox) proprio nel secondo capitolo della saga arriva nell'anno 2015. Un anno così "normale" oggi per noi che lo viviamo, ma che in quell'epoca sembrava così proiettato in avanti da incarnare il "futuro". E domani, nel giorno esatto della ricorrenza, in oltre duecento sale italiane si potrà rivedere l'amato film.
Il successo
La saga di "Ritorno al futuro" si è rivelata negli anni una delle saghe di maggiore successo di Hollywood. Il tema del viaggio nel tempo, l'ansia per ciò che sarà e la malinconia per ciò che è stato, sono stati temi sviscerati in numerose pellicole e raccontati in una infinità di romanzi. Ma solo due menti geniali hanno saputo darne una visione nuova e avveniristica: Bob Gale, produttore di talento, e un regista amato dalla critica ma ignorato dal grande pubblico, Robert Zemeckis. La ciliegina sulla torta è stata quella del tentativo - riuscito - di mettere al centro delle vicende uno scontro generazionale: il diciassettenne Marty McFly è sopraffatto dal piattume familiare, due genitori vessati e frustrati, scarse prospettive in vista, dei fratelli falliti anzitempo.
Il suo unico amico, in netto contrasto con tutto questo è lo strano ed eccentrico inventore Doc che lo coinvolge nell'avventura di una macchina del tempo. E nel momento in cui questa si mette a funzionare i due si trovano sprofondati nell'America del 1955, spettatori interessati di ciò che si presenta ai loro occhi. Vicende personali che li vedranno protagonisti, fatti di cronaca di cui se ne scorgono gli albori, successi commerciali che solo trent'anni prima erano inimmaginabili. Ma a mettere il naso nel passato (anche per evitare problemi futuri) li espone al rischio di combinare una grossa serie di disastri.
Le profezie
Sono numerosi gli accadimenti o gli oggetti con cui i due protagonisti si trovano a interagire o le anticipazioni che si rivelano poi reali: dello skateboard a cuscinetti d'aria ne è stato realizzato un prototipo e sembra che la Nike stia per produrre già dal prossimo anno le scarpe "autoallaccianti". Doc utilizza uno schermo portatile praticamente identico ai tablet che sono diventati diffusissimi oggi.
Certo, tutte queste invenzioni fanno ben sperare che un giorno, anche la mitica De Lorean possa davvero condurci a viaggiare nel tempo. Trent'anni sono trascorsi in un attimo, forse portando ancora un po' di pazienza anche questa possibilità diventerà realtà.