Domenica 4 ottobre. Per il campionato giovanissimi di Bologna va in scena il match fraPonte Ronca ePersiceto 85. La gara a dire la verità, senza tanti giri di parole, non è molto combattuta. E al divario tra le due formazioni si aggiunge una serie di sfortunati eventi che fanno sprofondare i ragazzi del Ponte Ronca in una situazione impossibile da recuperare. Al risultato impietoso del primo tempo ( che li vedeva già sotto di otto reti) si aggiunge nel secondo tempo un infortunio e una espulsione che ha lasciato la squadra di casa in inferiorità numerica tanto da incassare un gol ogni novanta secondi confezionando a dieci minuti dal termine del match un risultato di 31 a 0.

E' qui che l'allenatore di casa, probabilmente esasperato dalla situazione grottesca e crediamo dagli sguardi persi e frastornati dei suoi giocatori (che ricordiamo hanno 14 anni) si sarebbe rivolto al direttore di gara (un ragazzo di vent'anni) chiedendo di chiudere la partita. A quanto pare il suo appello non è caduto nel vuoto tanto che l'arbitro ha fischiato il termine della gara.

Le decisioni post gara

Nonostante il buon senso manifestato dal giovane arbitro, a quanto pare non si può andare contro al regolamento e il risultato non è stato omologato dal giudice sportivo. La decisione presa è quindi quella che la gara di campionato dovrà essere rigiocata. Nonostante si sia trattato di un gesto di altruismo difficilmente ripetibile nel mondo del calcio si apprende dalla voce del responsabile provinciale degli arbitri che il ventenne direttore di gara verrà sospeso per poter riflettere sulla decisione presa.

A quanto pare era consapevole dell'eventualità in cui sarebbe incappato tanto da scriverlo in maniera dettagliata nel proprio referto di fine gara.

Sembrerebbeil senso di responsabilità, la sensibilità e l'amore verso questo sport siano destinati a soccombere di fronte alla rigidità di un regolamento che oltre a non essere premiante nei confronti di un ragazzo che ha preso una decisione coraggiosa risulta addirittura penalizzante e punitivo tanto da regalargli una punizione quale la sospensione.