La chiesa di S. Maria della Spina a Pisa sarà cornice fino al 15 ottobre di un’installazione artistica di Richard Nonas intitolata “… As light through fog… Architectural memory pierced by art”. L’evento ha come monito la valorizzazione del luogo sottoponendolo a una dialettica con la modernità. Con il lasciapassare del comune di Pisa, in connubio con l’Università, la Scuola Normale Superiore, l’associazione SpazioTempo e la Cooperativa Atlante Servizi Culturali, Richard Nonas ha esclusivamente ideato questa installazione per questa chiesa ponendosi l’interrogativo spaziale di come la struttura potesse esaustivamente sostenersi.
Con l’apporto della galleria P420 e della curatrice Laura Mattioli, egli ha creato un suggestivo dinamismo di linee prospettiche che dialogano con le convessità e concavità spaziali sussistenti.
Vita e stile di Richard Nonas
Classe 1936, l’artista newyorkese nasce come antropologo. Egli ha compiuto i suoi studi nell’ambito specialistico dell’etnografia e il suo ambito di ricerca si estende dalle riserve indiane nell’Ontario e Canada fino al Messico e all’Arizona. Dopo aver analizzato l’universo umano, il suo vettore artistico si dirige verso il mondo scultoreo: lo spazio come tensione. L’imprinting antropologico perdura, difatti la sua formazione condiziona la sua espressione in quanto l’analisi spaziale rimane di stampo scientifico.
Ha esposto in importanti gallerie a Chicago, New York, Vienna, improntando il suo lavoro sia su installazioni interne che esterne, avvalorando una concezione spaziale dialettica.
L'installazione
Nonas parte dall’analisi della struttura della Chiesa di Santa Maria della Spina stimando il suo assetto gotico, in balia di verticalismi, e lo ricontestualizza in modo critico. Pone 14 parallelepipedi di egual misura, in ferro, a quasi un metro l’uno dall’altro, disegnando una diagonale ideale che irrompe nella navata della chiesa, scomponendo le linee prospettiche preesistenti. Il suo intento è di creare una profondità spaziale reimpostando l’assetto visivo della chiesa. Nonas vuole porre in risalto l’incertezza dell’architettura gotica contrastando la divisione logistica preconcetta.
Questi blocchi anonimi, privi di pretese estetiche, disturbano volontariamente una visione consolidata dell’ambiente e pongono in luce dei dubbi sulla struttura che viene conglobata nella nebbia della memoria. Da qui il titolo dell’esposizione che suggerisce una riflessione sullo scorrere del tempo e sulla vacuità del ricordo.