Il 5 ottobre 2017 è stato assegnato il Nobel della Letteratura a Kazuo Ishiguro. Subito i giornali hanno ricordato che è da vent'anni che non viene premiato un autore italiano.

L'ultimo fu, nel 1997, Dario Fo, che con opere come Mistero buffo popolarizzò il cristianesimo, e anche i dubbi e le riflessioni eretiche sulla religione; con Isabella, tre caravelle e un cacciaballe demistificò un evento importante come la scoperta delle Americhe avvenuta il 5 novembre 1492.

Quest'opera dissacrante era stata proposta da Fo nel 1992, in occasione delle Colombiadi, e andò in scena anche sulla Rai. Era interpretata dallo stesso Fo, nei panni del protagonista Cristoforo Colombo, e da Franca Rame.

La #Spagna è il Paese più caldo del 2017, purtroppo. Fo guarda alle origini di molte vicende attuali - forse, qualcuno direbbe, perfino del trumpismo. Nella commedia si parla infatti del tardo Cinquecento, e dei tentativi dello scopritore genovese di convincere Isabella a concedergli tre caravelle per circumnavigare la Terra.

Colombo nell'opera viene definito un "cacciaballe", ma in realtà forse la sua condizione era più simile a quella degli influencer di Internet odierni: libero professionista, esploratore in mancanza di titoli per fare il prete o il soldato, Colombo era tuttavia estremamente dotato e faceva di tutto per imporsi all'attenzione dei sovrani dell'epoca: si proclamava "mano della Provvidenza" e dichiarava di voler raggiungere le Indie attraverso l'Atlantico, perché se avesse detto che voleva scoprire qualcosa di nuovo sarebbe stato probabilmente invitato a trovarsi un armatore privato al porto.

Dario Fo seppe cogliere le possibilità narrative e teatrali di una storia che in effetti aveva incontrato molte ostilità, e ad esempio era stata vietata da Francisco Franco.

Colombo risultava essere un "cacciaballe", mentre di Isabella venivano illustrati sia il fanatismo, sia la grande emancipazione di cui godeva rispetto alle donne di quel tempo. Quanto alle menzogne del navigatore italiano si può esservare che egli falsificò i diari di bordo della traversata atlantica in alcuni punti. Lo fece perché rischiava costantemente un ammutinamento dei suoi uomini, soprattutto nella prima traversata, quando nessuno voleva rischiare la vita per il progetto di scoprire un nuovo continente.

Nei tempi recenti il grande scopritore delle Americhe è stato accusato di avere partecipato al genocidio delle popolazioni indigene americane e Fo non lo tace.

Qualcuno osserva che il Premio Nobel italiano del 1997 da giovane fu un repubblichino, e forse quindi avrebbe taciuto sulla Shoah, ma sicuramente il Fo intellettuale e artista ha saputo riscattarsi da queste accuse. Lo si può ricordare ancora per questi grandi progetti "divulgativi".