Pochi anni fa, nel 2015, è stata inserita all'interno della Rock And Roll Hall Of Fame, e sicuramente è la rockstar femminile tra le più apprezzate di sempre. Stiamo parlando di Joan Jett. Nel corso di una recente intervista, ospite del DJ Preston ai microfoni della radio statunitense Radio 93.3 WMMR, ha ricordato il tour europeo in cui suonava di supporto agli Scorpions: in particolare ha parlato del tour italiano e di un concerto molto negativo, in cui il pubblico sembrò avercela con lei.
Il tour italiano
La rocker statunitense Joan Jett, nel corso di un'intervista, ha ricordato, tra le altre cose, un concerto in Italia davvero singolare: "A metà degli anni ottanta, abbiamo avuto successo negli Stati Uniti, ed eravamo in tour Europa, in Italia mi pare. Suonavamo di supporto agli Scorpions e prima c'era un'altra band di apertura. Avevamo due concerti in città, abbiamo fatto lo spettacolo una notte e poi la sera dopo, quando la band di apertura non si è presentata, siamo soliti noi sul palco per lo spettacolo...sono stato distrutta da quel pubblico italiano, hanno iniziato a scatarrarmi e mi hanno riempita di sputi, mi hanno lanciato cose addosso, ero ricoperta dalla testa ai piedi di schifoso e grondante catarro".
E poi aggiunge, ricordando forse i possibili motivi di quel trattamento: "Non avevo idea del perché sia successo tutto questo, ma anni dopo sono venuta a sapere che gli Scorpions avevano mandato via la band di apertura perché volevano andare ad un evento automobilistico, ma è a me che dettero la colpa. E oltretutto avevano una cantante che se ne andava in giro dicendo che io non volevo suonare insieme ad un'altra donna".
Il resto dell'intervista
Nel resto dell'intervista ha parlato del suo passato, ed ha spiegato perché ha voluto fondare l'etichetta Blackheart Records nel 1980: "Era sopravvivenza, non avevamo nessun altro posto dove andare, eravamo rifiutati da tutte le etichette maggiori e minori, loro non volevano avere niente a che fare con noi, non sapevamo che altro fare ma Kenny [Laguna, produttore e collaboratore di lunga data di Jett] ha detto: 'Stampiamo un po' di dischi' e così li abbiamo venduti sul retro della macchina, ai concerti, e dopo gli spettacoli."
E sulla possibilità di fare una jam session con altri artisti ha risposto: "Non sono una grande jammer, mi sento molto a disagio, sono una di quelle persone a cui piace molto fare le prove, non mi sento bene a passeggiare sul palco, mi rende molto nervosa".
Ammette che non fa spesso jam sessions ma ne farebbe volentieri una con i Foo Fighters. "A volte esco e suono con loro, ma se devo suonare una delle loro canzoni o brani dei Nirvana? Ho dovuto provare, ci sono dovuta passare. Non posso andare là fuori e suonare senza prima esercitarmi con loro".