Lunedì 7 ottobre è stato inaugurato il murale Ombre del passato, creato dalla street artist olandese JDL sulla facciata della scuola primaria Bombicci in via Turati a Bologna. L'opera è ispirata alla difficile storia di vita di una delle ragazze della comunità minorile Oikos di Bologna, incontrata dall'artista. Il murale rappresenta inoltre l'ultima fase del progetto educativo e di inclusione sociale Tutta un'altra storia di Chiara Boschiero, responsabile dei progetti del Biografilm, rassegna cinematografica bolognese. Per l'occasione Blasting News l'ha intervistata per saperne di più su quest'iniziativa e su come è nata la collaborazione con l'artista JDL.

Boschiero: 'La volontà di fare il murales sulla facciata di una scuola vuole essere un incoraggiamento alle giovani generazioni'

Come è nato il progetto Tutta un'altra storia con l'artista JDL e il suo murales Ombre del passato?

"Tutta un'altra storia è un progetto che viene portato avanti dal Biografilm Festival da cinque anni, con il supporto del Ministero della Giustizia e dell'Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi in Italia. Quest'iniziativa ha coinvolto ragazzi e ragazze in situazioni di marginalità. In questi anni abbiamo lavorato all'interno del carcere dei minori di Bologna e per diverse comunità minorili di Bologna e provincia.

Nello specifico il murales è nato all'interno della comunità minorile Oikos del quartiere Porta Saragozza di Bologna. Quest'iniziativa ha utilizzato l'Arte come strumento di sviluppo dell'ascolto empatico nei confronti di se stesse e delle altre persone e poi sono state coinvolte come giurate al Biografilm Festival. L'anno scorso le ragazze hanno visto, tra quelli in rassegna, un film chiamato JDL Behind the wall, che racconta proprio la storia di JDL, molto simile alle loro. Grazie al supporto dell'Ambasciata, hanno potuto incontrare l'artista che hanno premiato con il primo premio della loro giuria.

Durante quest'incontro di scambio, JDL ha conosciuto Ivy, una delle ragazze della comunità minorile, a cui è ispirato il murales.

L'incontro è stato particolarmente toccante. Questo ha permesso loro di aprirsi per incoraggiarsi a vicenda. Il murales vuole essere un empowerment, per dare coraggio a giovani donne che hanno vissuto una storia pesante, con cui è difficile convivere. Hanno avuto la possibilità di riappacificarsi con il proprio passato, di non avere paura di affrontarlo, di vederlo come un superpotere e uno strumento per incoraggiare le altre persone".

L'incontro tra JDL e Ivy non è stato così casuale. Cosa insegna?

"Tanti di noi hanno avuto un passato difficile. Questo murales, dipinto sulla facciata di una scuola, vuole essere un incoraggiamento alle giovani generazioni, perché non abbiano paura di appropriarsi del posto da cui vengono e delle cose che si portano dietro, per affrontare il proprio passato grazie allo scambio con altre persone".

Quindi, il messaggio principale ai giovani è "non avere paura delle proprie ombre"?

"Si, non avere paura delle ombre, affrontarle e parlarne anche a scuola. Questo è accaduto anche all'artista protagonista del murales, che all'interno della scuola ha trovato delle persone che l'hanno sostenuta e l'hanno aiutata ad affrontare il passato".