Il Monte dei Paschi di Siena, ovvero la terza banca più grande d'Italia, in queste ore si trova in primo piano nelle pagine di cronaca, per aver assunto dei consulenti in grado di trovare un acquirente, dopo la recente revisione della qualità dell'attivo della Banca centrale europea, che ha trovato un buco di € 2,1 miliardi nei suoi conti.
Mercoledì scorso, i vertici della banca senese si sono riuniti ed approvato un finanziamento di € 2,5 miliardi, al fine di colmare il divario.
Tuttavia non si non intende farlo fino al prossimo anno, in quanto il management, ritiene che una vendita o la fusione con un altro istituto, possa essere una valida alternativa. Nel caso venga venduta, uno dei nomi più storici nel settore bancario potrebbe potenzialmente essere perso. Il Monte dei Paschi è stato infatti, fondato nel 1472, e per secoli ha rappresentato un simbolo di ricchezza, e fiore all'occhiello della città di Siena.
Il declino del Monte dei Paschi di Siena
La banca ha già portato a termine diverse questioni aperte, ma non ha realizzato un cospicuo profitto dal 2011, e le azioni sono crollate negli ultimi anni per vicende abbastanza note.
Non è però chiaro se sarà in grado di trovare un acquirente, anche se i candidati più accreditati al momento, sembrano la Santander e il Credit Agricolé, che in Europa vantano un ottimo rank. Una fusione con un'altra banca italiana potrebbe tuttavia essere una possibile alternativa alla cessione all'estero.
Il Monte dei Paschi è stata la peggiore delle 25 banche sottoposte ad uno stress test della BCE alla fine di ottobre, e nel contempo gli è stato intimato di fornire una risposta adeguate in merito alla situazione, entro la fine di questa settimana, per cui i vertici sono in riunione permanente al fine di valutare ulteriori alternative strategiche da adottare. Gran parte degli italiani, e soprattutto i senesi, si augurano quindi che la "loro" banca, rimanga in Italia, e possibilmente con il suo nome unico, ovvero il simbolo di un'intera regione da tantissimi secoli.