A meno di 48 ore dalla scadenza fissata per il prossimo 30 giugno in cui il governo di Atene dovrebbe restituire 1,6 miliardi al Fondo Monetario Internazionale, la situazione sembra prendere decisamente la strada del default per la Grecia che, senza l'aiuto dei partner internazionali, non ha nessuna speranza di risollevarsi dal pesante debito che avrebbe come conseguenza oltre al fallimento, anche l'uscita dall'Euro.

Tsipras indice un referendum

La doccia gelata è arrivata dal premier greco in persona quando nella notte tra venerdì e sabato, con un discorso alla nazione trasmesso in televisione ha annunciato di aver indetto un referendum popolare per il prossimo 5 luglio in cui i cittadini greci saranno chiamati a decidere sul piano di aiuti internazionali. La mossa non ha trovato consensi tra gli altri governanti europei in particolare quelli del nord europa che hanno deciso di farla finita con Tsipras e il suo governo e di non concedere più nessuna proroga agli aiuti; la decisione del premier greco sancisce la rottura definitiva visto che l'opinione prevalente in Grecia è quella che Fmi ed Unione Europea vogliano umiliare il popolo greco.

Code ai bancomat nel timore di un default

L'annuncio del primo ministro nonostante sia stato dato a notte inoltrata (ad Atene era l'una di notte) ha scatenato nei greci l'istinto di recarsi ai bancomat per prelevare Euro. Due sono i motivi fondamentali: il primo è che con il default e l'uscita del paese dall'Euro, si punta a fare scorta di una moneta più competitiva da cambiare poi in dracme di valore decisamente inferiore. Il secondo è che c'è il concreto rischio che gli sportelli bancari greci lunedì restino chiusi con la conseguenza di possibili tafferugli nei pressi delle banche prese d'assalto da cittadini che vogliono a tutti i costi prelevare i loro risparmi. Un' eventualità quella della chiusura che sembra prendere sempre più quota con il passare delle ore anche perché le banche greche non vogliono restare a secco di denaro.