Il Censis certifica il calo degli investimenti, da partedello stato, dell’81% dal 2007 al 2014.

Nella relazione del Censis dal titolo:“Salvare il sociale” del 24 giugno 2015, emerge che la spesa pubblica dedicataal sociale è drasticamente calata. Dal 2007, anno in cui si registrava unimporto pari a milleseicento milioni si è giunti al 2014 a duecentonovantasette milioni con unallarmante calo dei trasferimenti statali. Questo è quanto comunica il censis, denunciandoil crollo della spesa pubblica a meno 81%. Sono gli effetti della crisi, che vedesacrificati il fondo e, di conseguenza, i servizidedicati ai più deboli ovverosia: anziani, disabili, minori, famiglie indifficoltà, etc.

Il sud spende moltomeno

Ma la crisi si attestasoprattutto nel sud: il rapporto supera, in alcuni, casi il1000% come ad esempio il confronto tra la Provincia autonoma di Trento– con 282,5 euro spesi in media per residente – e la Regione Calabria con i 25,6 euro. I trasferimenti statali sono,soprattutto al sud, la fonte principale per finanziare il welfare locale; neconsegue che la selezione qualitativa e quantitativa del servizio offertodipende direttamente dalle risorse investite dallo stato.

Il non – profit

Più di 300.000 sono le organizzazioni no profit in Italia concirca 5,4 milioni di addetti; nel numero sono inclusi non solo i lavoratori maanche i volontari. Il divario tra nord e sud rimane netto con unaconcentrazione delle organizzazioni alnord che arriva ad un rapporto di circail 250% (104 ogni 10.000 abitanti in Val d’Aosta contro i 40 dellaCalabria). A queste imprese l’Ente locale delega molte delle sue funzioni nelcampo sanitario e dell’assistenza sociale. Tale trasferimento di competenzeavviene con il ricorso ad appalti chevengono aggiudicati tramite gare che seguono la logica del massimo ribasso. Il minor prezzo strappato ricade, ovviamente,sulle prestazioni, sulle specializzazioni e sulle competenze del personaleimpiegato.

Del resto, dai risultati delleindagini effettuate dal Censis evidenziati nella relazione, emerge che icittadini non hanno fiducia nellagestione delle risorse pubbliche dei comuni (29,1%) e tanto meno delleRegioni (20,7%); al contrario di quella dimostrata per le associazioni divolontariato (67,8%)