È un altro scandalo che si aggiunge a quelli degli ultimi giorni. Dalle dichiarazioni Irpef del 2013 la fotografia che emerge della società italiana in fatto di tasse non è molto positiva. Sembra, infatti, che quasi il 50% dei cittadini non percepisca alcun reddito ed un terzo dei contribuenti dichiara non più di 7.500 euro all'anno, pagando una media di 55 euro di Irpef.
Quelli che dichiarano un reddito superiore a 50mila euro, invece, sono solo 1,64 milioni di italiani, in pratica solo il 4% di tutta la popolazione, che ha un imponibile Irpef pari al 32% del totale.
Apprendiamo questi dati dalle pagine del 'Corriere della Sera' che fornisce l'analisi sulla base dei dati del Comitato tecnico scientifico di Itinerari previdenziali, mettendo in luce un aspetto alquanto inquietante, circa 20 milioni di contribuenti, dichiara un reddito complessivo annuo che oscilla da zero a 15mila euro, ossia 'tira avanti' con meno di 600 euro al mese.
In Italia siamo 60,782 milioni di abitanti, mentre il numero di chi presenta la dichiarazione dei redditi, ovvero i contribuenti, si attesta intorno ai 41 milioni, ma coloro che effettivamente pagano le tasse a partire da almeno un euro l'anno sono solo 31 milioni e pagano le tasse per due.
Il Comitato tecnico scientifico di Itinerari previdenziali si interroga su questa situazione tutta italiana che definisce impietosa: "Come è possibile che emerga questa situazione dai dati in un Paese che ha il record di case in proprietà, telefoni, auto e altro pro capite e una ricchezza, stimata dalla Bundesbank, doppia rispetto ai vicini tedeschi?".
Anche se è vero che gli italiani lavorano per i 2/3 per lo Stato e solo per 1/3 per la propria famiglia e che le tasse in Italia sono tra le più alte in Europa, non è comunque una giustificazione per evadere il fisco. L'Agenzia delle Entrate dovrebbe controllare tutti coloro che dichiarano poco o nulla da svariati anni ormai per controllare se effettivamente sono nullatenenti oppure commettano evasione fiscale. Sicuramente ci saranno casi di estrema povertà, ma conoscendo la natura degli italiani, saranno maggiori i casi che presentano irregolarità.