Da vari organi di stampa si apprende in queste ore che non ci sarà nessun taglio dell’Ires. In commissione Bilancio alla Camera si è approvato un emendamento che evita la riduzione delle deducibilità fiscali dei crediti in sofferenza da parte degli istituti bancari. Il Governo ha deciso quindi di non penalizzare tutte le banche, indipendentemente se abbiano contribuito o meno al salvataggio di Banca Etruria, Banca Marche, CariFerrara e CariChieti.
Si è dunque evitato che quel taglio dell'Ires di 3,5 punti inizialmente previsto dal Governo producesse effetti negati sui bilanci delle banche, che avrebbero potuto convertire meno quote di imposte differite attive (dta) in credito d'imposta. L'aliquota dunque resterà al 27,5% invece che del 24%, rinviando tale riduzione al 2017. La piena deducibilità degli interessi passivi non dovrà compensare più gli istituti del mancato risparmio fiscale. E dietro la scusa che l'emendamento inizialmente previsto sul taglio del 24% dell’Ires è stato sostituito con un altro che serve invece a favorire la cultura e a potenziare la sicurezza si è fatto intanto un altro regalo alle banche.
Bakitalia dichiara:‘Stop vendita delle obbligazioni subordinate allo sportello’
Dal canto suo il direttore generale di Bankitalia, Salvatore Rossi, ha confermato la versione data dal Ministro dell’Economia Padoan che, qualche giorno prima, davanti alla commissione Bilancio della Camera, aveva ammesso che molti risparmiatori delle 4 banche salvate sarebbero stati vittime di una truffa. Lo stesso Salvatore Rossi ha inoltre auspicato l’introduzione di un divieto assoluto di vendita agli sportelli di obbligazioni subordinate. Tale dichiarazione seppur tardiva, giunge quindi in un momento in cui è abbastanza chiaro che sono state vendute obbligazioni subordinate ad investitori non professionali. Questi non avrebbero mai dovuto investire su titoli che presentavano un profilo di rischio di cui essi non erano pienamente consapevoli. Diverso discorso invece per le azioni, che venivano fatte acquistare addirittura come condizione necessaria per la sottoscrizione di un mutuo o per l’ apertura di un conto corrente.
L’angoscia da una parte, la rabbia dall’altra
Da una parte c’è dunque l’angoscia del direttore generale di Palazzo Koch, il quale nel corso delle varie interviste ha precisato che Bankitalia ha fatto tutto quello che poteva fare. Dall’altra parte ci sono loro, i circa 10.500 titolari di obbligazioni che hanno sottoscritto 340 milioni di titoli subordinati, che dall’oggi al domani hanno visto andare in fumo. La cui rabbia è sicuramente proporzionale alla mancata tutela che in quando clienti avrebbero dovuto ricevere dai 4 istituti bancari in amministrazione straordinaria. Quegli stessi istituti di credito che negli anni precedenti non hanno certo risparmiato sugli emolumenti distribuiti a consiglieri d'amministrazione e a sindaci che dopo il crac hanno trascinato tutte le loro vittime in un buco nero.
Intanto, per individuare le responsabilità, si sta cominciando a parlare di una Commissione d’inchiesta parlamentare per gli accertamenti sull'omessa vigilanza e delle azioni civili e penali per il risarcimento del danno che verranno intraprese a breve. Di chiaro sicuramente c'è che mentre i soldi stanziati per il fondo ‘salva risparmiatori’ in tutto, circa 100 milioni di euro non subiranno modifiche, il numero di coloro che sono stati truffati è destinato a crescere. Per info di economia premi il tasto segui accanto al mio nome.