L’Italia è in deflazione, a confermarlo sono i dati dell’Istat diffusi oggi per il mese di novembre. Ma cos’è la deflazione, di cui sentiamo tanto parlare? Nient’altro che un calo dei prezzi dei beni e dei servizi che paghiamo quotidianamente, al contrario dell’inflazione,che indica una crescita degli stessi.

Secondo le rilevazione dell’Istituto di statistica, sono undici le grandi città italiane che hanno registrato la diminuzione dei prezzi più consistente: prima Bologna (-0,7%), seguita da Padova, Palermo, Catania, Perugia, Cagliari, Bari, Verona, Venezia, Modena ed Aosta.

Su base nazionale, rispetto a novembre 2014, i prezzi dei beni fanno registrare una flessione pari a -0,2%.

Quali sono i settori in cui i prezzi sono scesi di più?

A segnare una diminuzione dell’indice dei prezzi sono principalmente i servizi ricreativi e culturali e quelli per la cura della persona. Costa meno anche mangiare fuori: i prezzi dei servizi ricettivi e di ristorazione calano del 2,2%. Scendono inoltre i prezzi dei servizi relativi ai trasporti (-1,2%).

I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano dello 0,3% su base mensile, ma comunque in misura inferiore rispetto allo scorso anno.

Buone notizie dunque per le tasche degli italiani, che potranno fare maggiori acquisti spendendo meno.

Eppure la deflazione, ossia il fenomeno che abbiamo descritto per cui il livello generale dei prezzi scende, mette in allarme economisti e Governi.

Ma perché la deflazione spaventa tanto?

Il fatto che i prezzi abbiano la tendenza a diminuire porterebbe i consumatori a rimandare gli acquisti, in attesa di un ulteriore ribasso.

Questo comporterebbe a sua volta una minore produzione di beni per paura che rimangano invenduti e quindi avrebbe effetti negativi sulla disoccupazione. Per questo motivo, le scelte di politica economica dettate dall’Europa e recepite dall’Italia sembrano tutte improntate a combattere la deflazione e riportare un aumento dei prezzi.

Tuttavia gliattualiprezzi bassi vogliono dire anche maggiore accessibilità dei cittadini ai beni e ai servizi e quindi un maggior numero di consumatori.

Siamo proprio sicuri che la bestia nera della crisi economica sia la deflazione?