Già da alcune settimane il Governo tramite la Premier Giorgia Meloni aveva annunciato che sarebbero stati operati una serie di tagli per poter mantenere il 'focus' su famiglie, imprese e lavoro. Ciò che era trapelato dalle prime indiscrezioni vedeva la sparizione di alcuni dei bonus edilizi che negli ultimi anni erano stati particolarmente graditi dai proprietari di immobili.
Tra questi non figura però il bonus ristrutturazioni, che sarà confermato per tutto il 2025 sebbene al 50%.
Bonus ristrutturazioni: l'importanza della Manovra finanziaria
In queste ore si è tenuta la riunione al Consiglio dei Ministri in cui si è discusso il disegno di legge sulla legge di bilancio 2025, oltre al decreto fiscale collegato e al documento programmatico di bilancio da cui si evinceranno le entrate e le uscite a disposizione del Governo. Quest'ultimo dovrà essere inviato tempestivamente a Bruxelles.
I temi caldi sono tanti: dal taglio del cuneo fiscale alle pensioni, ma anche quest'anno la Manovra Finanziaria sarà particolarmente risicata per non alimentare ulteriormente il debito pubblico in cui versa il nostro Paese.
Riuscire ad accontentare tutti con le poche risorse a disposizione non è stato semplice per l'Esecutivo. Ed è proprio sulla disponibilità di fondi che si poggia l'estensione al 2025 del bonus ristrutturazioni.
Nel 2025 sarà prevista un'aliquota di detrazione del 50% entro una spesa massima di 96 mila euro per ogni unità immobiliare, per poi tornare al 36% col triennio 2025-2027 ed infine stabilizzarsi al 30% a partire dal 2028, rimanendo invariata fino al 2033.
Bonus ristrutturazioni: come si articolerà nel 2025
Il bonus ristrutturazioni è sicuramente una delle misure di cui gli italiani si sono avvalsi di più negli ultimi anni, probabilmente per l'aliquota vantaggiosa che lo riguarda. Ed è proprio questo suo ampio utilizzo che ha portato probabilmente il Governo a salvaguardare la misura che riguarderà solo le prime case.
Quest'ultimo aspetto era già stato anticipato nelle scorse ore dal viceministro all'Economia Maurizio Leo.
Per il resto il beneficio edilizio resterà invariato, continuando a comprendere:
- la manutenzione ordinaria;
- la manutenzione straordinaria;
- il restauro;
- il risanamento conservativo;
- la ristrutturazione edilizia.
La detrazione ottenibile in dichiarazione dei redditi sarà al massimo di 48 mila euro, ripartiti in 10 quote annuali di pari importo e a decorrere dall'anno successivo rispetto a quello in cui è stata effettuata la spesa. In questo modo chi ne usufruisce potrà ammortizzare le Tasse.
Bonus ristrutturazioni: uno sguardo al passato
Il bonus ristrutturazioni non è una misura emersa 'ex novo', si tratta infatti di un intervento che risale al 1986 (disciplinato dall'art 16 D.P.R.
n. 917/86). Fin dalla sua origine l'aliquota della detrazione era fissata in via ordinaria al 36%, per una spesa massima di 48 mila euro per unità immobiliare.
Dal 2012 il bonus si è visto portare l'aliquota al 50%, con un limite massimo di spesa pari a 96 mila euro per immobile. Numeri che come accennato saranno confermati per il 2025, salvo poi ridursi nei prossimi anni progressivamente a scadenze prestabilite.
Il bonus ristrutturazioni era stato incluso anche nel Decreto Rilancio del 2020 per quel che riguarda l'estensione della cessione di credito ma il DDL della Legge di Bilancio 2022 non ha confermato la misura. Aspetto, questo, su cui non ci sarà alcun ripensamento da parte dell'Esecutivo salvo colpi di scena dell'ultimo momento.