È di queste settimane, in Francia, la polemica sul sovrano dell'Arabia saudita che nel Paese ha un villone di proprietà sulla riva del mare, a Vallauris, nelle Alpi-Marittime. Per i suoi pochi giornl di augusta vacanza ha chiesto, e ottenuto, dalle autorità transalpine la costruzione di barriere che impedissero gli sguardi indiscreti e persino un'ascensore che portasse lui e la sua corte direttamente sulla spiaggia evitando il fastidio di dover fare le scale come i comuni mortali.
Apriti cielo. In Francia, patria del laicismo e del Je suis Charlie, sono iniziate raccolte firme e proteste dei cittadini della regione che non accettavano il divieto di accedere a quella che resta una spiaggia pubblica. In nome della ragion di Stato, Parigi ha fatto di tutto per procrastinare i controlli e i divieti e la cosa si è spenta da sola vista anche la partenza anticipata del sovrano Salman.
La vera polemica era solo rimandata
La partenza del re non ha però calmato gli animi. Tutto è successo perché un medico molto mediatizzato e molto noto in Francia, Patrick Pelloux, twitta un messaggio sul debito che i sauditi avrebbero con gli ospedali di Parigi: 3,7 milioni di euro.
"Prima di partire il sovrano potrebbe pagare le sue fatture. Per fare un gesto di cortesia", scrive. Ed è allora che in Francia il grande pubblico ha scoperto che forse il re non è nudo, è solo un po' spilorcio. Perché è vero che l'assistenza sanitaria francese non ha uguali al mondo ed è gratuita, ma per chi è residente e paga le tasse nel Paese. Non per chi ci viene in vacanza e crede opportuno utilizzarne le sue strutture sanitarie a scrocco.
Da anni ormai non soltanto i membri della corte, ma l'intera ambasciata del ricco Paese del golfo persico, hanno usufruito delle strutture sanitarie della capitale senza versare un centesimo dopo le cure. Pelloux è anche un collaboratore di Charlie Hebdo, la rivista la cui redazione è stata sterminata dagli attentati di Parigi, e non le manda a dire.
Concede numerose interviste ai media nazionali tanto che il ministero degli esteri è costretto a promettere che passerà la fattura ai sauditi.
La punta dell'iceberg
E come se non bastasse la protesta di Pelloux scoperchia una situazione ancora peggiore e generalizzata. Perché soprattutto i quotidiani parigini si sono gettati a pesce sulla storia e hanno scoperto che il debito è molto più pesante e non riguarda solo l'Arabia saudita. Ricconi di molti Paesi sono arrivati nell'esagono e hanno scavato una voragine nelle asfittiche casse della sanità francese: 118 milioni di euro di passivo a fine esercizio nel 2014. Adesso il povero presidente francese François Hollande è costretto a battere cassa con il sovrano e con altri ricchi e distratti pazienti. Che per il momento non hanno la minima intenzione di pagare.